Riceviamo e pubblichiamo una lettera della società Vighenzi, che mette in luce una specifica dinamica appartenente al settore giovanile, individuando un problema e proponendone una soluzione.
Di seguito il testo integrale.
LO SCOPO DELLE SQUADRE “B”
Buongiorno.
Vogliamo premettere che la nostra società cerca sempre di proporre e poi di mantenere una linea di crescita nei confronti dei nostri ragazzi, dentro e fuori dal campo, e che lo sport dovrebbe essere (sempre a nostro modestissimo avviso) un momento di esperienza positiva con gioie e delusioni, ancorché il risultato del campo fosse negativo, ma sempre all’insegna della lealtà e dei valori che dovrebbero appartenere a tutti gli appassionati che come noi quotidianamente fanno sport (dilettantistico o professionistico).
Nel corso di questa stagione ci è successo due volte di affrontare in due categorie diverse (2007 e 2008) una società importante che ha in entrambi i casi giocato contro i nostri ragazzi cambiando completamente la Rosa dei convocati e quindi anche la formazione. Il Club in questione vanta, per le stesse annate, categorie regionali ed ha iscritto, fuori classifica, squadre della medesima annata nei campionati provinciali.
Negli incontri che ci hanno visto scendere da “avversari” (annate 2007 e 2008) la società nostra competitor ha “preferito” schierare i ragazzi che militano nei campionati “regionali”. Detto che questo comportamento è stato tenuto solamente contro il nostro club e detto che siamo assolutamente consapevoli che non è stata violata dai nostri “rivali” alcuna norma federale, ci chiediamo se eticamente sia corretto sia nei confronti dei nostri ragazzi ma soprattutto nei confronti dei ragazzi della loro società che hanno giocato con onore e impegno nel campionato a loro “assegnato” (quello provinciale), questo a prescindere dal mero risultato del campo che a questo punto poco conta di fronte a valori che vengono ignorati per non dire calpestati.
Come è possibile che questo possa accadere? A nostro avviso il problema è il regolamento che presta il fianco a questo comportamento di taluni dirigenti/allenatori. Una squadra “B” dovrebbe avere un senso a patto che i giocatori si possano confrontare e GIOCARE all’insegna dello sport. La classifica non dovrebbe contare soprattutto per una squadra che non dovrebbe avere possibilità di incidere sulla classifica, a prescindere da vittoria o sconfitta.
Cosa proponiamo? Semplicemente quanto fatto in Coppa Brescia, dove le rose devono essere presentate e non scambiate a piacimento in base a chi si incontra nel weekend.
Il Calcio vive di rivalità e competizione (e in Italia anche di forte campanilismo), lo comprendiamo bene, ma non siamo disposti a superare il confine di vedere comportamenti antisportivi che vanno a ledere i diritti dei NOSTRI ragazzi, perché anche se con casacche differenti sono TUTTI NOSTRI RAGAZZI.
Così perde solo lo Sport!
VIGHENZI CALCIO