Elezioni regionali, la cronaca dell'assemblea

Giornata importante per il Comitato Regionale Lombardia, con le società calcistiche chiamate ad eleggere il successore di Carlo Tavecchio.

Ad aprire la sfida il breve intervento di Giancarlo Abete, presidente della Lega Nazionale Dilettanti. “La Lombardia – ha affermato – è un punto di riferimento per il mondo dei dilettanti e lo sarà sempre più in futuro. Colgo l’occasione per ricordare l’amico Carlo Tavecchio, persona e dirigente che ha dato un contributo enorme sia al calcio dilettantistico sia a quello professionistico”.

La palla passa ai due candidati: il bresciano Alberto Pasquali e il lodigiano Sergio Pedrazzini.

Il primo a salire sul palco è l’ex delegato della nostra provincia: “Mi unisco al ricordo di Carlo Tavecchio ed estendo il pensiero a Giuseppe Baretti, scomparso durante la pandemia. Siamo reduci da un’assemblea elettiva falsata, una partita decisa da un gol di mano in netto fuorigioco, in cui le regole del Var non sono state applicate. Il ricorso era doveroso. Abbiamo avuto torto nella forma, non nel merito. In questi anni ho assistito ad una politica lombarda votata all’ambito nazionale, non in linea con gli interessi regionali. Questo consiglio non ha garantito risultati concreti. Pende su di noi l’incombenza della legge sullo sport, sulla quale serviva intervenire. Ho visto un bilancio con un pesante deficit, un calcio giocato ripartito in clamoroso ritardo rispetto agli enti di promozione sportiva, inerzia di fronti a sentenze storiche come quella sulle squalifiche, sanzioni per striscioni umanitari, fortunatamente poi tolte. Forse abbiamo dimenticato che le nostre priorità sono solidarietà e umanità. Sapete perché siete qui oggi? Per eleggere il presidente? No. C’è in ballo molto di più. Il nostro calcio non investe più sui vivai e le politiche federali non vanno in questa direzione. La nazionale azzurra è in difficoltà, ha perso l’energia vitale che veniva dai settori giovanili, che dovrebbero avere la priorità assoluta. Volete una politica conservatrice? Allora votate Pedrazzini, ma se volete un cambiamento e una Lombardia che possa fare da traino cambiate rotta. Io non sono sceso in campo per una sedia, ma per un ideale”.

Subito dopo tocca a Sergio Pedrazzini, vicepresidente vicario del Crl. “Siamo stati eletti nel 2021 per un mandato quadriennale che continuerà fino al 2025. Il nostro consiglio vuole proseguire il suo lavoro nel solco dell’operato e della visione di Carlo Tavecchio. Siamo convinti della bontà del nostro percorso, coesi  da tutti i punti di vista. Siamo pronti ad affrontare tutte le urgenze, sulle quali nei mesi scorsi si è già lavorato. Non sono mancati i confronti con il ministro Abodi per posticipare una riforma che riteniamo deleteria e cercare di modificarla; siamo attivi per riscrivere le carte federali, proteggere l’economia del nostro calcio, tenere saldo il timone sulla rotta dell’ambito sociale, perché la priorità è l’educazione delle nuove generazioni parallelamente agli interessi delle società lombarde. Non possiamo dimenticare quanto è già stato fatto e quanto faremo sul tema energetico e sull’impiantistica sportiva. Gli accordi con Eni e Agrolux sono lì a testimoniarlo. Sono fatti, non parole. Quando ai ricorsi presentati da Pasquali ritengo che siano stati legittimi poiché siamo in democrazia, ma va sempre capita la logica delle azioni attuate e fatico a comprendere perché un soggetto che ritiene questo gruppo illegittimo intenda presiederlo. Sulla partenza anticipata degli enti di promozione sportiva va ricordato che ci sono norme nazionali da seguire. Loro hanno giocato sul cavillo dell’interesse nazionale; noi abbiamo preferito attenerci alle regole e dare priorità assoluta alla salute. Vedo un comitato regionale che è stato riorganizzato, più strutturato ed efficiente. Ben 4 delegazioni di rilievo come Milano, Bergamo, Brescia e Varese hanno cambiato delegato e sono ripartite ottimamente. Il disavanzo economico, poi è stato pareggiato in una sola stagione dimezzando i costi a carico delle società. Siamo intervenuti anche sul calcio giocato dando il pass per i regionali a tutte le vincitrici dei provinciali ma anche rivedendo i playoff. È stata introdotta la Coppa Lombardia femminile, nuovi format per il calcio a 5 giovanile, senza dimenticare la grande sinergia con l’Aia, che ha perso 800 arbitri ma continua a garantire il servizio. Infine sottolineo le nostre campagne social e gli eventi dedicati alla prevenzione sul cyberbullismo, l’attivazione di sportelli assicurativo, fiscale e legale. Abbiamo fatto tanto e faremo ancora molto”.

Nello spazio interventi riservato alle società 6 dirigenti su 7 esprimono il loro sostegno a Pedrazzini, due dei quali bresciani: Tiziano Ghidoni della Virtus Aurora Travagliato e Vittorio Coradi dell’Orsa Iseo. “Cambiare in corsa sarebbe un male per il movimento – sentenzia Ghidoni -. Occorre un messaggio forte, che senso ha una rottura dopo due anni di lavoro? Perché non continuare le battaglie iniziate? Perché scegliere un presidente non in linea con il resto del consiglio? Siamo e dobbiamo restare un comitato di eccellenza”.

Gli fa eco Coradi: “Pasquali? Non si ricompare dopo due anni e mezzo provando a distruggere ciò che gli altri vogliono fare, guarda caso in campagna elettorale. Non è stato fatto nulla? Dimentica i fondi ricevuti dalle società e l’efficientemente energetico. Pedrazzini è il nome giusto. Tavecchio l’aveva scelto come vice, c’è caratura umana e professionale, idee, ha un consiglio allineato. Queste elezioni avevano senso solo se fossero state fatte per l’intero consiglio. Qualcuno ci ha provato, ma ha perso quattro ricorsi”.

Alle 12.18 sono 538 le società aventi diritto di voto tra presenti e deleghe. Alle 12.27 prendono il via le votazioni, che verranno chiuse ufficialmente alle 13.27 per poi procedere allo spoglio che decreterà il nome del nuovo presidente regionale.

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