Torneo di Gavardo: Milan campione dopo 14 rigori nel derby col Monza

Il cielo minaccia pioggia ma desiste, il campo minaccia gol a grappoli per la qualità delle due contendenti ma i poli opposti si annullano. La finalissima del 23° Torneo Internazionale del Garda e Valle Sabbia “Città di Gavardo” prende la strada di Milano dopo un derby medeghino privo di palpitazioni ma colmo di valori tecnici. Il Milan batte il Monza solamente ai calci di rigore, dopo 14 tiri dal dischetto e oltre un’ora di braccio di ferro. La manifestazione continentale ospitata dal “Wojtyla” di Gavardo si chiude con le due formazioni che meglio hanno fatto nel fine settimana pasquale, con il successo del gruppo più solido e strutturato.

La partita vive sul filo dell’equilibrio dall’inizio alla fine. Milan e Monza si spartiscono i tempi di gioco. Nel primo sono i rossoneri a stazionare stabilmente nella metà campo offensiva, schiacciando gli avversari senza tuttavia costruire nitide occasioni da rete. Al contrario, sono i biancorossi a risultare più pericolosi, ripartendo forte per scatenare la velocità in campo aperto di Chiffi. Il 3-5-2 di mister Mondini asfissia le trame di gioco dei ragazzi di coach Di Luccio, il diavolo preme ma non trova la giocata per l’ultimo passaggio.

Complice anche la girandola di cambi, la ripresa presenta una cornice ribaltata. Il Monza prende coraggio e trova più qualità nella costruzione, il Milan si schiaccia nei suoi 50 metri e fatica a prendere fiato rispetto alla foga avversaria. Una conclusione di Sella sibila il palo difeso da Marchini, poi a pochi minuti dallo scadere i brianzoli mettono insieme l’azione più bella della gara: uno scambio qualitativo tra Sarr e La Masa che innesca il taglio di Omorou, il quale calcia di un nulla a lato. Le palpitazioni finiscono qui, per poi riaccendersi di lì a poco durante la sequenza di rigori.

Esposti esordisce sparando alto, poi sei realizzazioni consecutive, fino al quarto piazzato di Chiffi, che manda a lato. Dopo ulteriori cinque penalty arriva il turno di Longhi, che si fa ipnotizzare da Marchini: il pallone si alza e sbatte sulla traversa, per l’apoteosi milanista.

 

POST PARTITA

Il tecnico campione, Lorenzo Mondini, rivive la finale con lucidità: “Un tempo per uno, faccio i complimenti a tutte le squadre, in particolare all’Atalanta (battuta in semifinale, sempre ai rigori, ndr) e al Monza, le conosciamo bene, sono gruppi importanti ed è difficile confrontarsi con loro. Ai rigori poi una volta va bene e una volta va male, quest’anno è andata bene due volte. Si dice che conta la fortuna in questi casi, ma fa tanto la componente psicologica, i ragazzi riescono ad affrontare questi momenti in maniera serena. Dopo aver cambiato tanti sistemi durante il torneo ho preferito stabilizzare il 3-5-2 per lasciare i giocatori con maggiori sicurezze e alla fine la scelta ci ha premiato. Sono tanti anni che il Milan partecipa a questo torneo, per me è la terza volta, devo dire che è sempre molto bello venire a Gavardo. L’organizzazione è sempre speciale, quindi complimenti”.

Orgoglioso dei suoi ragazzi al di là della piazza d’onore l’allenatore brianzolo, Simone Di Luccio: “C’è poco da dire, abbiamo fatto un grandissimo torneo, dimostrando di essere una grande squadra. Lavoriamo molto bene e si vede. Siamo frutto del settore giovanile che l’Ac Monza sta diventando, quindi sono molto contento. La vittoria ai rigori ci avrebbe dato una gratificazione in più, ma fondamentalemente una sconfitta così non toglie nulla al valore che abbiamo messo in campo in questo fine settimana. In questi tre giorni vissuti insieme è cresciuta la stanchezza, arrivare alla fine è stata dura, ma questi tornei servono per fare gruppo, per viversi a 360 gradi, quindi sono manifestazioni che servono alla loro crescita. Ci siamo trovati molto bene a Gavardo, è un torneo storico quindi sapevamo benissimo che livello ci fosse. Fa piacere essere stati protagonisti in diverse edizioni, speriamo di vincere il prossimo anno”.

 

MVP

Le forze che si annullano in campo han generato una partita senza troppe emozioni nelle due aree. Il premio di mvp va a Yari Marchini non solo per la sicurezza dimostrata in finale, per la facilità con cui fa passare qualsiasi intervento, ma anche per le pregresse prestazioni nel torneo. Portiere strutturato, alto e sicuro in tutti i fondamentali, Marchini chiude la competizione col vanto di essere stato il meno battuto tra tutti i pari ruolo. I suoi guantoni e la sua personalità sono le fondamenta sulle quali i rossoneri hanno costruito il loro successo.

 

MILAN – MONZA 6-5 d.c.r. (0-0)

Milan (3-5-2): Marchini; Colombo, Romano, Ghislini; Bettinelli (1′ st Marasco), Carbone, Bernabè (18′ st Sorrentino), Piazza, Marcarello (12′ st Katrete, 24′ st Corchier); De Nicola (12′ st Ferrario), Borsa (20′ Esposti). A disposizione: Galimberti, Argint, Bergmetyuk. Allenatore: Mondini.

Monza (4-4-2): Vischi; Berretino (10′ st Oumorou), Ruse (14′ st Longhi), Puglisi, Baggiarini (14′ st Strignano); Bognetti, Vallecaro (10′ st La Masa), Sella, Merati (10′ st Meitè); Fattorini (1′ st Sarr), Chiffi. A disposizione: Barbiero, Resenterra, Briganti. Allenatore: Di Luccio.

Arbitro: Erik Dolzani di Brescia.
Note: ammoniti: Ghislini (Mi), Ferrario (Mi). Sequenza rigori: Esposti (Mi) alto, Sarr (Mo) gol, Cerchier (Mi) gol, La Masa (Mo) gol, Romano (Mi) gol, Puglisi (Mo) gol, Sorrentino (Mi) gol, Chiffi (Mo) fuori, Ferrario (Mi) gol, Sella (Mo) gol, Colombo (Mi) gol, Bognetti (Mo) gol, Piazza (Mi) gol, Longhi (Mo) traversa.

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