Maccabelli: "Ambiente e turismo priorità assolute. Maddalena tesoro da valorizzare"

Terza puntata del nostro ciclo di interviste “Corsa alla Loggia” dedicato ai candidati alla poltrona di Sindaco. Dopo Fabio Rolfi e Alessandro Lucà è il turno di Alessandro Maccabelli, volto di riferimento della lista civica “La Maddalena per Brescia”.

Pensando a Brescia
“Sono nato e cresciuto tra Tempio Capitolino, Castello e Maddalena. Ritengo Brescia un tesoro di cultura e storia, luogo ideale per vivere. Un discorso che vale sia per la città sia per la provincia. Ritengo che Brescia sia sottovalutata e che disponga di un grande potenziale inespresso, soprattutto in ottica turistica. L’esempio classico è il Castello, che tutti ci invidiano e che è totalmente fermo. Padernello, che ha una fortezza molto più modesta, vi organizza laboratori, spettacoli e rievocazioni storiche. Conosco molti paesini medievali lombardi dove bastano due torri e quattro case per ricavare un business. Brescia è capitale della cultura, ma non c’è un negozio di souvenir in centro, non abbiamo un’area camper. Il turismo potrebbe portare una ricchezza infinita. Viviamo in un territorio straordinario, ma non sappiamo valorizzarlo”.

Motivazioni
“La decisione di candidarmi deriva dalla convinzione che per fare cose importanti occorra l’intervento delle istituzioni. La nostra lista emerge dal mondo del volontariato. Ognuno di noi in questi anni ha operato in diversi ambiti mettendosi al servizio degli altri. Puntiamo a portare in Loggia la voce dei cittadini, che troppo spesso non vengono ascoltati”.

Parole chiave
“Maddalena è sicuramente la principale. Riteniamo che il monte cittadino possa fare molto per Brescia e che sia una risorsa. Il nostro programma prevede la sua valorizzazione, a cominciare dai sentieri, che vanno organizzati e segnalati meglio. Dobbiamo informare i bresciani sulle opportunità già esistenti e creare nuove fonti di attrazione. Oggi si va in Maddalena per fare una grigliata e due foto al tramonto. Troppo poco. Ci sono intere aree da riqualificare, prime fra tutte villaggio Maddalena e rifugio Cai. Potremmo realizzare strutture di accoglienza per tutti, per gli sportivi e i loro ritiri estivi, ma anche contesti pensati su misura per benessere e fitness. Ci sono intere aree boschive da sistemare. La rubinia, pianta infestante non autoctona, sta soffocando i castagneti. Lì occorre bonificare. C’è un’area di 10mila metri quadrati piena di rovi, dove potremmo realizzare una fattoria didattica, orti botanici e un parco avventura. Strutture eco-compatibili e auto-sostenibili che accenderebbero l’interesse delle persone di ogni età, con un occhio di riguardo per bambini, famiglie e giovani. Non dimentichiamo la sicurezza: in Maddalena c’è un sacco di legna secca accatastata. Si parla tanto di risorse rinnovabili, perché non fare centrali di biomassa sfruttando ciò che il monte produce? Abbiamo anche un pista di downhill praticamente ferma, che potrebbe diventare un punto di riferimento nazionale. Quando la Maddalena tornerà attrattiva, poi, dovremo attivare la funivia. C’è già un progetto”.

Priorità
“Il problema primario di Brescia è l’inquinamento, ma ho l’impressione che venga messo sotto il tappeto, nascosto. Durante la pandemia il messaggio forte e chiaro che ci è arrivato dai media riguardava l’importanza della salute. Ce ne siamo già dimenticati. Eppure troppi bresciani hanno fatto e fanno i conti con diagnosi di tumore. Io ho perso mio fratello cinque anni fa per un cancro ai polmoni. I dati parlano chiaro, queste malattie rappresentano la prima causa di morte. Per vent’anni è stato fatto poco e male. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, ma bisogna intervenire innanzitutto sulla viabilità e ridurre il traffico automobilistico potenziando i mezzi pubblici ecologici ed estendendo la metropolitana verso ovest. Chi viene in centro dall’hinterland e dalla provincia deve poter lasciare l’automobile fuori dal comune per poi raggiungere la città in metro, come accade a Milano. Il Comune deve incentivare i bresciani all’utilizzo della bicicletta. Perché in Nord Europa con climi ben più rigidi la utilizzano tutti? Proporremo la gratuità della metropolitana negli orari di punta in cui le persone si recano al lavoro. È ora di cambiare mentalità. Quale città vogliamo lasciare ai nostri figli? Dobbiamo diventare la capitale della salute, una città green. Anche il divieto di pannelli solari sui tetti del centro storico è da rivedere. Dobbiamo pensare alle esigenze primarie. Tra queste c’è anche il benessere culturale della gente. Dobbiamo garantire alternative alle passeggiate nei centri commerciali”.

Era Del Bono, un apprezzamento e una critica
“Del Bono nel complesso ha fatto bene, ma ritengo che si sia limitato all’ordinario. Si è accontentato del compitino, del 6 politico. L’inquinamento e la sicurezza restano due falle enormi, le ha fatte passare in sordina. Lo slogan era “Cambiamo l’aria”, non mi pare sia stato fatto molto. Bisogna spingere ogni singolo cittadino verso un cambio di mentalità. Durante la pandemia c’erano bollettini quotidiani. Perché i giornali bresciani non fanno altrettanto divulgando con costanza i dati sulle pm10? Perché non mostrano settimanalmente o mensilmente i dati relativi ai tumori? Non si tratta di fare terrorismo, questo è realismo. I risultati del Covid li abbiamo visti, perché quelli dell’inquinamento non ce li fanno vedere?”.

Etichette
“La mia? Per i ragazzi della lista sono l’uomo del monte (ride ndr). Credo che le etichette facciano parte del gioco. Parlare di fascismo riferendosi al centro-destra mi sembra esagerato. Non vedo estremismi né a destra né a sinistra. Castelletti radical chic? Ognuno ha il suo stile e le sue idee, l’importante è che si vada oltre e si portino a casa i risultati con concretezza”.

Sensazioni
“Siamo consapevoli di essere la quarta forza. Il nostro obiettivo è arrivare in Comune superando lo sbarramento del 3%. Per noi conta entrare in Loggia a dire la nostra. Impossibile competere con certe potenze economiche, come quelle che sostengono Rolfi e Castelletti. Tutti abbiamo idee, ma i finanziamenti sono diversi per i 4 candidati. Noi vogliamo portare avanti i temi ambientali”.

Visione sportiva
“Ritengo inaccettabile che Brescia non abbia gli assessorati allo sport e al turismo. La pratica sportiva è fondamentale. Abbiamo un’aria malsana, dobbiamo compensare vivendo da sportivi per tutelare il nostro benessere. Occorre cultura sportiva, che traduco soprattutto nell’ottica di una cultura della salute. I bambini vanno spronati ad uscire di casa, motivati. Muoversi fa bene, non è opinabile. Divano e smog sono deleteri. Educhiamo le nuove generazioni in questo senso, perché è molto più facile che convertire un adulto. In questi anni ho collaborato molto con le scuole, che in questa partita giocano un ruolo primario. Gli insegnanti hanno una grande responsabilità in tal senso”.

Brescia Calcio
“Non sono un tifoso accanito, ma un occhio ai risultati del Brescia c’è sempre. Spero che possa arrivare la salvezza e che l’anno prossimo possa esserci un derby con la Feralpisalò. Il calcio per me è stare insieme, pizza e birra con mio figlio, condivisione di emozioni e senso di appartenenza da vivere senza esasperazioni”.

Stadio
“Un tema ormai annoso. Ritengo che la soluzione dipenda molto dalle dimensioni e dalle ambizioni della società. Sicuramente il Rigamonti è un impianto obsoleto. Se si vuole alzare l’asticella occorre una struttura nuova. Con il Brescia in C non avrebbe senso, se invece si puntasse in alto servirebbe, ma va realizzato con fondi privati o al massimo attraverso una compartecipazione”.

Sport dilettantistico e amatoriale
“Per un Comune la priorità in ambito sportivo deve essere sostenere il calcio di base, quello giovanile dilettantistico e amatoriale. Ai campioni del professionismo è giusto che pensino i grandi imprenditori, la Loggia deve occuparsi di cultura sportiva e aiutare le famiglie con bonus sulle rette. Il pensiero primario deve essere incentivare la pratica e ridurre l’abbandono sportivo. Il Covid ha fatto danni in tal senso”.

Gemellaggi internazionali
“Dobbiamo essere aperti il più possibile verso il mondo, mettendo Brescia e le sue bellezze in vetrina. Viviamo in un sistema iper-connesso, che riduce ogni distanza. È tutto a portata di mano. L’importante è mandare i giusti messaggi fuori dai confini provinciali, regionali e nazionali. Si può fare moltissimo, gli strumenti ci sono. Vedere i negozi chiusi in centro è terribile. La chiave è il turismo, anche perché competere con i centri commerciali è impossibile. Leggere i numeri dei flussi su Bergamo Alta mi mette rabbia. Non abbiamo nulla da invidiare ai nostri cugini, ma dobbiamo cambiare marcia. Essere capitale della cultura non è un punto di arrivo, ma di partenza”.

Obiettivo personale
“Concepisco la politica come strumento per raggiungere traguardi utili alla collettività. Non sono e non sarò mai un politico, ma so organizzare e ascoltare, quindi posso fare qualcosa di prezioso per Brescia. Continuerò ad essere ciò che sono sempre stato. Ho le mie idee, ma voglio portare avanti soprattutto quelle che scaturiscono dalle esigenze dei cittadini”.

Bruno Forza

ALESSANDRO MACCABELLI – LA SCHEDA

Età: 48 anni.
Diploma: Tecnico di laboratorio chimico e biologico.
Professione: Libero professionista.
Esperienze politiche:
Lista civica: La Maddalena per Brescia.
Coalizione: lista civica.
Slogan: “In alto insieme”.
Sito ufficiale: lamaddalenaxbrescialistacivica.it

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