Dopo l’anteprima dello scorso 14 luglio inizia il ciclo di interviste doppie ai direttori sportivi bresciani promosso da Fisioitalia, azienda leader nell’ambito della prevenzione e del recupero infortuni.
Partiamo dalla Prima Categoria, con Massimo Tononi del Real Castenedolo e Stefano Orizio della Bagnolese.
“Ho giocato a calcio fino a quarant’anni – racconta Tononi -, ma quando ho appeso gli scarpini al chiodo la passione non è venuta meno e mi sono messo in gioco in ambito dirigenziale. Avevo le conoscenze giuste per svolgere il ruolo di ds e mi è sempre piaciuto conoscere persone e coltivare rapporti umani, quindi ho capito che era il ruolo giusto per me. Certo, conciliare questa attività con il lavoro non è semplice, vorrei girare di più la provincia ad osservare calciatori, ma si cerca comunque di fare il massimo. La principale dote che deve avere un direttore sportivo, a mio avviso, è la passione. Rientra tutto in quell’ambito. Prevenzione e gestione degli infortuni? È importante saper programmare e affidarsi a persone preparate. Nel nostro staff c’è grande attenzione a questi aspetti”.
Guardando alla prossima stagione le idee sono molto chiare: “Non mi piace nascondermi. L’anno scorso siamo arrivati quinti, ora abbiamo arricchito la rosa per fare ancora meglio e stare lì davanti. Il mercato ha portato nella nostra rosa figure di esperienza come quelle di Conforti dalla Bedizzolese e Messora dall’Ome, ma anche giovani come il ’03 Zamunaro, sempre dalla Bedizzolese, e il ’00 Cuttica, che torna a Castenedolo dopo l’esperienza al Montirone. Il nostro sogno è portare questa società in Promozione, una categoria che Castenedolo merita”.
Un obiettivo condiviso in casa Bagnolese da Stefano Orizio. “Vogliamo ritrovare la Promozione, quella categoria che abbiamo perso due anni fa e che riteniamo costituisca la nostra dimensione”.
Per riuscirci il ds ha aggiunto nel motore neroverde nomi di spessore: “In sede di calciomercato ci siamo assicurati le prestazioni di Contratti, Arrigoni, Bardelloni, Frassine e Zanotti. Crediamo che possano consentirci un salto di qualità”.
Il percorso tecnico e poi dirigenziale di Orizio è iniziato nel 2000. “Ho giocato a calcio fin da bambino, poi dopo le esperienze nei vivai e i primi approcci con la prima squadra mi sono fermato a 19 anni per problemi fisici. Inizialmente ho allenato, poi sono passato al ruolo di responsabile del settore giovanile a San Zeno. Fare il direttore sportivo mi è sempre piaciuto perché ti consente di stare al fianco di tanti addetti ai lavori e perché lo considero un ambiente gradevole e stimolante, dal quale mi sono fatto coinvolgere con naturalezza. Credo che le doti primarie ricoprire nel migliore dei modi questo ruolo siano l’abilità nello scoprire giovani talenti, sapersi porre nel modo giusto all’interno dello spogliatoio e avere voglia di mettersi in gioco. Nelle mie squadre il fisioterapista ha un ruolo primario. È una figura di assoluto valore e importanza”.
Infine, spazio ai sogni: “Punto semplicemente ad avere sempre l’obiettivo di migliorarmi senza pormi limiti e cercando di dare il massimo in tutto ciò che faccio”.