Mancano ormai pochissime ore al primo main event della stagione. Ciliverghe contro Solbiatese, i sogni di tripletta bresciana contro la storia della società varesotta. Domani alle 15 le tensioni della vigilia lasceranno finalmente spazio alle emozioni del calcio giocato, per una finale di fase regionale di Coppa Italia di Eccellenza destinata ad essere ricordata.
[Finale regionale Coppa Italia: la delegazione – qui Ciliverghe – qui Solbiatese – parola di capitano]
I mazzanesi tornano a giocarsi il trofeo a soli due anni di distanza da quel gennaio 2022, quando alzarono al cielo la coppa dopo aver superato i bergamaschi del Mapello. Fresca l’esperienza trionfale del Cast Brescia targato 2023, capace non solo di vincere a livello regionale, ma di farlo addirittura nell’ultimo atto nazionale. Sul campo neutro di Seregno (Mb) si affronteranno in gara secca due top team, consci di mettere in palio in soli 90 (o 120) minuti un obiettivo che vale una stagione.
A Casa Cili c’è una persona che la data del 7 gennaio 2024 l’aveva cerchiata sul calendario già un anno esatto fa. Da allenatore della Leon aveva dovuto farsi da parte, dopo i supplementari, al Cast Brescia di un decisivo Sodinha. Da quel giorno c’è stata solamente voglia di riscatto. E una lunga attesa, passata per la firma in estate con i gialloblù. Un’attesa che ora si esaurisce.
“Non pensavo ad altro, ora finalmente ci siamo. Prima della pausa avevo detto ai ragazzi di godersi le vacanze; staccare qualche giorno la spina fa bene, siamo tornati riposati, abbiamo ricominciato come tutte le altre squadre della nostra categoria. Abbiamo preparato la partita con serenità e consapevolezza. Arriveremo pronti, vinca il migliore”.
Pronti e tutti disponibili?
“Tutti disponibili. I ragazzi si sono allenati tutti bene, ne ho 23 e vogliono giocare tutti. Per 90 o 120 minuti so di avere tutti a disposizione, situazione fondamentale per poter tenere alta l’intensità. Giocare con coraggio è il nostro motto, sia in possesso che in non possesso, accettando gli uno contro uno. Ma bisogna anche correre, oggi se non corri rimani indietro”.
Avete studiato i vostri avversari?
“Ovviamente li abbiamo studiati. Oggi con il discorso dei video esiste questa possibilità, la stessa che avranno sfruttato loro. Sono un’ottima squadra, in campionato (girone A, ndr) sono a 3 punti dalla prima. La piazza è storica e ha blasone, ci tengono a risalire in Serie D. In rosa hanno ottimi giocatori, ci sarà da battagliare”.
Quanto ti ha insegnato l’esperienza della finale Leon-Cast Brescia dell’anno scorso per arrivare ancora più pronto quest’anno?
“Quella fu una partita determinata da episodi, che non sono controllabili. Io preparo sempre le partite, non lascio mai niente al caso. Poi nelle gare secche devi giocare con costanza, sotto tutti i punti di vista, e sperare che non succeda niente di estemporaneo che ti metta in difficoltà, come un’espulsione o un’infortunio. L’unica cosa che non è garantita in questo sport è il risultato. Devono essere certi l’impegno e la preparazione alla gara”.
La Coppa dà o toglie rispetto al campionato? Il Cast l’anno scorso ha dimostrato che non è impossibile fare bene entrambe.
“Se hai una rosa lunga e competitiva puoi competere su tutti i fronti. Ti toglie energie, soprattutto mentali, porta via parecchio da quel punto di vista, poi quando inizia la partita però passa tutto”.
La società vi è stata vicina?
“Ciliverghe è la piazza ideale per calciatori ed allenatori, perché c’è grande equilibrio. Conoscono bene le finali. A tutti piace vincere, ma non si butta via tutto quando si perde. Non ci sono né drammi né eccessiva esaltazione”.
Ora che ci siamo, che è iniziato l’ultimo conto alla rovescia: c’è più tensione o più emozione?
“C’è tanta voglia, tanto entusiasmo. Per noi è un punto di partenza, non un traguardo, ce lo siamo detti coi ragazzi. Questa è una partita e in generale una competizione che può darci una consapevolezza importante per proseguire al meglio nella stagione”.
Matteo Carone