Non solo Roberto Re. La prima edizione del talk “Campioni si Nasce” ha portato a Concesio anche Lorenzo Marconi, performance coach di altissimo livello.
“Il talento non è solo capacità tecnica, è anche disponibilità al sacrificio e atteggiamento mentale adeguato” sentenzia Marconi. “Oggi i grandi sportivi hanno al seguito nutrizionisti, mental coach, fisioterapisti. Siamo arrivati agli staff individuali, ai team privati. Questo significa che il talento non basta più per performare ad alto livello“.
Indagando il tema in ambito giovanile la discussione si sposta in un altro ambito: come coltivare il talento? Marconi lancia un messaggio forte e chiaro agli allenatori: “Guai a standardizzare il talento. Talvolta i tecnici tendono a prendere modelli di riferimento che ritengono ideali, e si e focalizzano sul replicarli. È un errore, perché ognuno di noi è unico. Bisogna lasciare esprimere il talento. Standardizzare è facile; personalizzare è più difficile“.
Per operare nel modo corretto, secondo Marconi, occorre coltivare la cultura dell’errore. “La nostra, ormai, è una società dove appaiono tutti belli, influencer, fighi, in cui nessuno dice la verità. La partita perfetta? Non esiste. Per vincere bisogna sbagliare, accettare gli errori, voltare pagina. Domani è sempre un altro giorno, da vivere cercando di migliorare, di crescere. Agli allenatori chiedo questo: di esaltare ciò che di buono fanno, suggerendo ai loro ragazzi percorsi di miglioramento e lavorando sulla consapevolezza. Il linguaggio è importante: concentriamoci su gesti e prestazioni, non sui risultati”.