Dal Corriere-Brescia
L’amore per la propria squadra non conosce limiti. Martedì la gara contro la Reggiana, decisiva per conquistare la salvezza in Serie B senza passare dai play out, era una chiamata alle armi e la città ha risposto presente. Nessun tifoso vero ha voluto mancare. Proprio nessuno, nemmeno Roberto De Zerbi. L’allenatore del Marsiglia mercoledì era regolarmente in Francia per dirigere la prima sessione d’allenamento della settimana (domani gioca l’ultima gara di campionato con il Rennes), dopo i festeggiamenti per il raggiungimento della Champions League, traguardo timbrato aritmeticamente sabato vincendo in casa del Le Havre. Ma ha sfruttato i tre giorni di riposo, decisi dopo la conquista dell’Europa che conta, anche per tornare a casa ed essere vicino al suo Brescia nel momento clou. Il tecnico martedì era in gradinata, come un tifoso qualsiasi, “camuffato” per potersi mimetizzare tra la folla e tifare per le rondinelle senza remore. La sua vita da tifoso è nata da giovane, in Curva Nord. E continua, anche ora che è diventato uno degli allenatori più conosciuti e stimati in Europa.