Addio Presidente – L’affetto incondizionato scorre sui social, tutti ricordano Corioni

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Non possiamo ricordare tutti i giocatori (bravi e meno bravi), gli allenatori (maestri e meteore) e comunque i tantissimi che hanno fatto parte della famiglia del Brescia Calcio, fuori e dentro lo stadio Mario Rigamonti, per quasi un quarto di secolo.

Perché tanto (ventidue anni per la precisione) è durata la presidenza di Luigi Corioni. Per tutti semplicemente Gino. Due sillabe che subito facevano sentire l’aria delle Rondinelle anche a chi non è mai stato appassionato del Brescia o nemmeno di calcio. Bastava nominarlo per sapere che si stava parlando di quei ragazzi che di mestiere giocavano al pallone, vestendo orgogliosi l’inconfondibile maglietta blu con la V bianca.

Caso Calcinato-Navecortine, ci scrive Gigi Nember: “Partita falsata, ora basta. Non posso sopportare in silenzio che gli arbitri facciano danni ogni domenica”

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In merito ai fatti avvenuti in Calcinato-Navecortine, di cui abbiamo scritto ieri (leggi qui) e in merito ai quali si è aperto poi un dibattito anche sulla nostra pagina Facebook, riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci oggi da Pierluigi Nember, allenatore del Navecortine.

Di seguito il testo:

Addio Presidente – Il commosso silenzio di Maifredi, la lucida testimonianza di Hübner: “Entrambi schietti, ci siamo sempre rispettati, anche negli scontri”

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Non aveva il tocco di palla di Guardiola, non l’eleganza di Baggio, né il genio di Hagi o il “dna bresà” dei Filippini, ma nemmeno il destino scritto di Toni. Eppure per i bresciani Dario Hübner è stato amato almeno al loro pari, per il suo stile ruvido ed umile, per il suo viso che non nascondeva secondi fini, per quel misterioso talento nel buttarla dentro. Capocannoniere nelle prime tre serie italiane: come lui solo un altro zingaro della provincia come Protti. Igor e Tatanka, richiami vichinghi ed indios per giocatori dallo spirito indigeno, verace. Ma anche i bisonti, dentro alla loro stazza imponente e in fondo a quegli occhi imperscrutabili, hanno un cuore che sa onorare chi è stato, per tanti anni, un apprezzato capo branco.

Addio Presidente – Le parole di Roberto Baggio: “Un giorno triste, ma organizzerà una squadra anche in Paradiso”

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Roberto Baggio ha giocato con le maglie delle tre squadre italiane più amate: Juventus, Milan e Inter. Eppure, il presidente che tutti associano alla sua figura è stato e sarà sempre Gino Corioni. Tra i due si era creato un legame speciale, umano prima che sportivo. La notizia della sua morte ha toccato molto anche il Divin Codino, che ha diffuso una nota condivisa insieme al procuratore Vittorio Petrone.

Gino Corioni ci ha lasciati. E’ stato presidente del Brescia per 23 anni, ne avrebbe compiuti 79 a giugno. Giovedì i funerali alle 15.30 a Ospitaletto

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Amato, odiato, discusso. Stanotte purtroppo ci ha lasciato, dopo lunga malattia. Anche se di battaglie, sul campo e nella vita, ne aveva vinte tante. Questa volta si è arreso. Gino Corioni si è spento nella notte, agli Spedali Civili di Brescia, a 78 anni. Ne avrebbe compiuti 79 il 9 giugno, dal 1992 al 2015 è stato il presidente del Brescia. Il calcio era la sua grande passione, il motore della sua vita.

Borgosatollo, si dimette Medeghini. Cercasi allenatore per una salvezza che avrebbe del miracolo

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Stefano Medeghini non è più l’allenatore del Borgosatollo, si è dimesso ieri. La sua ultima partita è stata quella di domenica a Gussago dove è arrivata la sconfitta per 1-0, l’ottava in 13 partite sotto la sua gestione. Nessuna vittoria, 5 pareggi e una situazione di classifica drammatica: il ‘Borgo’ ha una gara in meno, ma è a 9 punti dal penultimo posto della Bagnolese e a 18 dal quintultimo posto. Serve recuperare 9 punti su due squadre, quindi, per approdare almeno agli spareggi nel girone G di Prima Categoria.

Addio Presidente – Il ricordo dei gemelli Filippini: “Per noi è stato un secondo padre”

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Riconoscenza, affetto, dolore. Il tifoso bresciano che ha esultato per le magie dei grandi campioni che hanno vestito la maglia con la V sul petto a cavallo del 2000 sta rimbalzando tra questi sentimenti in una giornata di lutto per tutto l’ambiente Brescia. Se n’è andato il presidente e con lui, almeno per un giorno, se ne vanno tutte le polemiche e le discussioni sulla sua gestione che si sono succedute nel corso degli oltre vent’anni trascorsi a capo della società biancoazzurra. La ferita è fresca e, per alcuni, è più profonda. Tra questi, i gemelli Fillippini.

Classifica marcatori dilettanti: Facconi e Girelli agganciano Ouardi e Tartini. Triglia, Andreoli e Odelli in ascesa

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Come ogni martedì, durante il campionato, ritorna l’appuntamento con la classifica marcatori curata dal nostro sito. In Eccellenza, Triglia rosicchia un gol a Paghera, il cui margine di vantaggio resta tuttavia ampio. In Promozione, avanza ancora Andreoli, bomber della Calvina dai tanti marcatori; in doppia cifra anche Galeazzi dell’Asola. In Prima Categoria, Facconi completa l’aggancio con Ouardi e sale in modo efficace anche Odelli, giunto a quota 14 con il Sellero. Tutto invariato in Seconda, anche se Scaramatti sale inesorabile; in Terza, continua l’appassionante testa a testa tra Tartini e Girelli, che aggancia il rivale grazie a una doppietta.

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Il ricordo del “suo” Caracciolo: “Grazie presidente Corioni, ora giocheremo insieme perché sarai sempre nel mio cuore”

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E’ stato uno dei suoi figli prediletti. Arrivato da perfetto sconosciuto nel 2001, diventato capitano del suo Brescia e goleador più prolifico di tutti i tempi. Andrea Caracciolo è stato, fisicamente e non solo spiritualmente, vicino al presidente Corioni nella gioia e nel dolore. Perché il rapporto con il suo mentore non era mai venuto meno nemmeno dopo il passaggio di quote in società e l’avvento della nuova gestione.