Una trasferta da affrontare con la massima attenzione: oggi, per il quinto turno di campionato, l’An Brescia è attesa a Quartu S. Elena (Cagliari) dove, alle 15, se la dovrà vedere con la Promogest, formazione al secondo anno di A1 e seriamente intenzionata a conservarsi un posto nella massima torneo italiano. Nell’ultima giornata, in casa del Posillipo, la squadra cagliaritana non si è espressa al meglio ed è stata sconfitta per 11 a 8; la brutta prestazione di Napoli ha fatto perdere le staffe all’allenatore Marcello Pettinau, che, a fine partita, non ha lesinato critiche verso i suoi: «Purtroppo siamo scesi in acqua con la mentalità sbagliata. Abbiamo concesso di tutto per un tempo e mezzo: siamo stati imbarazzanti ed inesistenti. Soltanto dopo il parziale di 5 a 0 abbiamo capito che era iniziata la partita. Non possiamo affrontare il campionato di massima serie in questo modo, sono molto arrabbiato con la squadra».
Con queste premesse, è facile prevedere che i ragazzi di Bovo troveranno una Promogest ben motivata a vendere cara la pelle, pronta a lottare su ogni pallone; d’altronde, gli isolani – che hanno vinto al debutto in casa con l’Albaro Nervi (12 a 4) e perso con la Lazio (8 a 9), con il Bogliasco (8 a 9) e, appunto col Posillipo -, sono una compagine di tutto rispetto, con elementi di qualità come il portiere naturalizzato, Goran Volarevic, già protagonista con la calotta della nazionale italiana, il difensore croato, Marin Beltrame, e ancora, Davide Steardo, figlio d’arte (suo padre Lello, tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, è stato una delle principali figure della pallanuoto tricolore), e il centroboa croato, Mislav Tomasic, che, con 11 reti, è tra i più prolifici realizzatori in questo avvio di stagione.
Dunque, per l’An, dopo la brillante vittoria sul Recco, è la volta di un avversario con tanta voglia di riscatto, o, per lo meno, con tanta voglia di dimostrare il reale valore dell’organico. La squadra bresciana dovrà fare a meno di Michael Bodegas, impegnato con la nazionale francese; al posto del centroboa di Marsiglia, ci sarà il giovane (classe 1997) Enrico Scropetta.
Non esiste una città, in Italia, in cui i bresciani siano amati come a Biella. A pochi chilometri da qui, sul santuario di Oropa, Marco Pantani scrisse una delle pagine più incredibili della sua carriera nel 1999 rimontando una cinquantina di corridori dopo che il salto della catena all’inizio della salita. Ma è il basket ad accendere i biellesi, da sempre. Due idoli indiscussi sono transitati dalla storica Fila, ora chiamata Angelico. Si chiamano Nicola Minessi e Pietro Aradori. Il primo, di Chiesanuova, è tornato “a casa” – perché tale è diventata la città piemontese – quest’estate dopo aver appeso le scarpette al chiodo a Montichiari. Aspetta di compiere i 40 anni a febbraio, nel frattempo fa il team manager dispensando consigli a un manipolo di ragazzi dal grande talento. Negli anni Novanta infiammò tutta una città con la promozione in A1, sino a quella famosa frase di Manu Ginobili rilasciata nella prima conferenza NBA: «Il difensore più forte con cui mi sono scontrato? Nicola Minessi». Aveva il numero 5, la sua maglia è stata ritirata. Il secondo, cresciuto a Lograto e consacratosi quest’estate in nazionale, è diventato un cestista di livello europeo grazie a due stagioni da star a Biella, dove approdò dopo essere stato respinto dalle metropoli. Nel 2009, arrivò sino alla semifinale scudetto. L’anno successivo, la salvò all’ultima giornata. Il modo migliore per dirsi addio. Per questo, Brescia-Biella di domani è una sfida articolare. E inedita.
Per la settima giornata di Serie A, al Club Azzurri di Mompiano (oggi ore 14:30) andrà in scena il derby lombardo tra Brescia e Inter. Sfida inedita nella massima serie, ma che invece già da un po’ di anni anima i campionati Primavera e Giovanissime dove le due realtà in Lombardia la fanno da padrone. L’Inter arriva a Brescia ancora a secco di vittorie, con tre punti in classifica (penultimo posto) frutto di tre pareggi contro Como, Chiasiellis e Perugia. L’inizio non convincente è costato il posto al mister Carmelo Malgeri che ieri è stato esonerato. Come si legge dal sito ufficiale della società nerazzurra “si è momentaneamente scelta una soluzione interna alla società, affidando la squadra ad Antonio Brustia”.
Senza lo squalificato capitan Zambelli, privo di Caracciolo e Sodinha, con Corvia disponibile per la prima volta in tutto il campionato, contro un avversario che in classifica è davanti 7 punti ma sembra inferiore. Il Brescia, alle 15, in casa con l’Avellino, non ha soluzioni. Deve vincere. Per provare a fare un saltino e spezzare la lunga serie di pareggi, arrivati a 8 in 12 giornate (4 per Bergodi, 3 per Giampaolo, 1 per Micarelli).
Il tecnico laziale deve però inventarsi una formazione nuova di zecca. Soprattutto davanti dove, tuttavia, mancano le prime punte – Caracciolo e Mitrovic – ma non i giocatori offensivi. In campo, contemporaneamente, dovrebbero infatti andare Grossi, Scaglia, Saba, Oduamadi e Juan Antonio con il primo sulla linea dei centrocampisti e il secondo esterno basso a sinistra nel 4-3-1-2 provato in settimana per arginare i problemi del reparto arretrato.