Pallone d’Oro Bresciaoggi: i 50 canidati

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Come ogni anno, torna puntuale l’appuntamento con il ‘Pallone d’Oro’, il riconoscimento che Bresciaoggi dedica al mondo dei dilettanti (insieme al Pallone d’Argento e al Pallone di Bronzo, di cui parleremo a parte). La redazione del quotidiano ha scelto i 50 giocatori che potranno ambire al premio, da oggi parte la raccolta dei tagliandi.

Questi i candidati tra le formazioni bresciane di Serie D ed Eccellenza:

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Mercato dilettanti: tante uscite pesanti, le trattative si scaldano in attesa del gong di venerdì. Vino torna a Castegnato, Picardi a Desenzano

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Ultimi fuochi di mercato, con la chiusura della trattative fissata per venerdì 16 dicembre. Ma i “botti” veri arriveranno proprio in questi ultimi giorni. L’ultima giornata del girone d’andata ha consentito a tutte le società di schiarirsi le idee sul da farsi. E ieri, immancabili, sono arrivati i primi addii. Pesanti.

Andiamo con ordine, partendo dalla categoria principe. A Darfo può arrivare Latifi dalla Berretti del Lumezzane. Voci su Poetini e Zanardini verso il Vallecamonica, ma per ora solo smentite. Alla corte di Sana arriverà invece Carrara dal Sarnico e potrebbe seguirlo anche Poli, che è stato congedato dal Vobarno. Torri trova casa alla Grumellese, in D; saluta pure Abbattista, che va al Breno: erano dati in uscita Prandini e Martinelli verso l’Orsa, voce però smentita. Aria di cambiamento anche a Castegnato, dove torna Vino tra i pali a siglare uno dei colpacci di questo mercato invernale: salutano invece D’Attoma e Pietta. Sberna, in uscita dall’Adrense, dovrebbe essere promesso sposo del Rezzato che è più lontano da Maccabiti (dopo il cambio di allenatore, cresce la fiducia del Mantova nei suoi riguardi) e Kamal, sul quale continua il pressing della Governolese. La Calvina cede inoltre Picardi alla Pro Desenzano.

Lettere al direttore – Pozzolengo, mister Ariassi non ci sta: “Noi delusione? Vi spiego come stanno le cose”. Poi la precisazione: “L’obiettivo non è il ritorno in Prima”

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Di seguito pubblichiamo la lettera al direttore ricevuta dal tecnico del Pozzolengo Alessandro Ariassi, che fa il punto sulla situazione della sua squadra e critica la nostra decisione di collocarla tra le delusioni di categoria del Saliscendi della settimana scorsa. Accettiamo, come sempre, le critiche e diamo spazio alle opinioni di tutti. Cogliamo tuttavia l’occasione per ricordare a dirigenti, allenatori e giocatori che questa rubrica non giudica la stagione di una squadra, ma prende atto delle oscillazioni derivanti dall’andamento dei risultati del weekend o delle settimane immediatamente precedenti.

Numeri Uno: Andrea Rongoni si ferma a 579 minuti, ma merita la standing ovation: “Con il Pralboino vogliamo ancora sorprendere. Che emozioni con la Berretti della Cremo…”

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Ha 20 anni, ma per ora è il miglior portiere bresciano per minuti d’imbattibilità. Andrea Rongoni, con il suo Pralboino, sta costruendo una stagione memorabile solo in parte macchiata dall’ultimo 2-2 casalingo nel quale, dopo 579 minuti senza subire gol, ha dovuto raccogliere il pallone in fondo al sacco (Piacentini del Real Flero è a un minuto dal sorpasso, Trilli a dieci…).
 
Tocca a lui, quindi, compilare la nostra scheda sui Numeri Uno:

Ospitaletto, è Torchio il nuovo allenatore: un grande ritorno

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All’Ospitaletto ha legato a doppio filo tutta la sua carriera da calciatore, per l’esattezza centrocampista, con un’apparizione anche nel Brescia di Corioni che degli Orange era patron dopo esserne stato proprietario. Ora le strade del club e di Roberto Torchio si ricongiungono, ma da allenatore.

La sua è una scelta di cuore, dopo essere stato associato anche a panchine di Eccellenza e Promozione recentemente. Da ieri sera, verso le 22, è il nuovo allenatore dell’Ospitaletto che aveva esonerato Venturini due settimane fa e cercava un sostituto (aveva contattato anche Rizzola, ricevendo un no grazie).

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Il caso – Tony Vescio saluta il calcio a 35 anni: domenica è stato il suo ultimo match da giocatore. “Scelta improvvisa, lo faccio per la mia famiglia. I momenti indimenticabili qui ad Urago con gli Abrami. Papà è sempre il mio primo pensiero”

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“Per l’ennesimo anno si riparte… non so se sarà l’ultimo, l’unica cosa che so è che la voglia e l’entusiasmo sono le stesse del primo”. Così scriveva sul suo profilo Facebook Antonio Vescio ad inizio settembre, allegando la foto di una bandiera rossoblu sventolante. I colori del suo Urago, il pensiero alla sua passione, il velato riferimento agli anni che passano, inesorabili. Tre mesi dopo, Tony ha deciso che sì, questo è definitivamente il suo ultimo anno. Anzi, lo è stato. A metà stagione, dopo cinque anni con indosso quei colori, al tramonto di una carriera dall’elevato chilometraggio, il numero 8 ha deciso di ritirarsi per stare più vicino alla sua famiglia. E il mondo dei dilettanti gli ha tributato in coro un rispettoso saluto.

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