Alessandro Triglia è arrivato al traguardo dei 200 gol in carriera, tagliato domenica con il suo Ciliverghe contro il Falco. Oggi, l’attaccante (bresciano d’adozione, gioca in provincia da molti anni) ha raccontato le sue emozioni al quotidiano Bresciaoggi:
“I miei compagni avrebbero voluto preparare un’esultanza speciale, ma io ho fatto gli scongiuri – ha detto – la stagione scorsa a Breno avevo cominciato ad annusare la cosa, però l’annata è stata molto sfortunata. E così mi sono detto che sarebbe stato meglio non pensarci più di troppo”.
Cosa si prova a tagliare una cifra così notevole? “Sicuramente un grandissimo orgoglio – sottolinea Triglia – non ho le caratteristiche di un centravanti classico e non sono un bomber puro. Perciò è davvero una soddisfazione toccare quota 200 in carriera, perché non è un risultato che si può dare per scontato”. Il più bello o pesante? “Uno dei primi – risponde senza pensarci – era una finale play-off, con il Casale affrontavamo la Virtus Entella, in rampa di lancio. Alla fine dei supplementari segnai la rete decisiva per la vittoria: semplicemente indimenticabile”.
Prossimo obiettivo raggiungere quota 250? “Pensiamo prima di tutto al numero 201, un gol alla volta. Certo l’inizio di stagione a livello individuale è stato ottimo, visto che siamo soltanto a fine novembre e ho già raggiunto la doppia cifra. Speriamo di segnarne ancora tanti e di poter aiutare il Ciliverghe a raggiungere quegli obiettivi che la società si è prefissata all’inizio del cammino. Mi è infatti spiaciuto aver tagliato il traguardo domenica senza vincere la partita”.

