Dal Giornale di Brescia
La Nuova Valsabbia evita la Seconda, ma riparte dalla Terza a causa… della riforma dello sport. I gialloverdi di Pietro Cabassi si sono appena salvati, ma non si ripresenteranno al via del prossimo campionato di Prima. La scelta la spiega direttamente il presidente Massimo Vecchia, alla guida del club da tredici anni: «Mi stanno mancando le motivazioni – ci spiega telefonicamente -; la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la riforma sportiva. La nostra società è super organizzata e a livello economico naviga in buonissime acque. Il problema è che le proposte e le iniziative delle società non vengono ascoltate. C’è un grosso problema di rappresentanza a livello di Lega, perché noi come presidenti abbiamo provato ad alzare la voce, ma nessuno ha risposto». Vecchia entra nel dettaglio: «La normativa va bene, ma deve essere rettificata: una società sportiva non può essere paragonata ad un’azienda e il presidente non può essere un datore di lavoro con responsabilità così importanti. Un esempio? Essendo assoggettati a società di lavoro, se capita un infortunio all’interno del centro sportivo, il presidente può avere conseguenze penali. Senza parlare dell’obbligo dei contratti sportivi a chiunque lavori per il club, l’aggravio dei costi, il problema dell’abolizione del vincolo sportivo e l’inutile burocrazia creata. È assurdo, perché noi non siamo professionisti: siamo solo persone che fanno calcio a livello di paese con scopi sociali, non di guadagno». Dopo la gara di domenica scorsa con la Castenedolese la dirigenza ha comunicato alla squadra che ha deciso di fare un passo indietro, liberando tutti i giocatori: «Non è un disimpegno, perché io non abbandono nessuno. Con una riorganizzazione la Nuova Valsabbia diventerà più appetibile dal punto di vista gestionale per chiunque voglia fare il presidente, perché io voglio passare la mano e non posso prendermi più certe responsabilità. Ridimensionando l’attività, non elimino i problemi, ma riduco i rischi operativi. Dunque punteremo sul settore giovanile e su una squadra di Terza solo per dare uno sbocco ai nostri ragazzi»
