Dall’articolo di Daniele Piacentini, Giornale di Brescia
Agostino e i tre figli professionisti alla partecipatissima festa di Natale
PADERNO FRANCIACORTA. Una festa in famiglia. Anzi, due. Quella della Voluntas Brescia e quella della famiglia Esposito, che dal 2022 ha preso le redini della società plasmata da Roberto Clerici, riportandola nell’alveo naturale, quello biancoblù del Brescia Calcio. Al ristorante Il Giardino Franciacorta di Paderno, la festa di Natale del club ha radunato centinaia di atleti, famigliari e collaboratori. Con loro anche Agostino Esposito e i tre figli, oggi calciatori professionisti: Sebastiano, attaccante dell’Empoli in Serie A, e Francesco Pio e Salvatore, rispettivamente punta e centrocampista dello Spezia, in Serie B.
«Talento, dedizione e lavoro – ha affermato il papà Agostino, affiancato dal presidente Germano Panni – sono il nostro dna. Per noi, il calcio è una scuola di vita. Sebastiano, Francesco Pio e Salvatore sono il simbolo di quello che siamo e la conferma che stiamo seminando bene, che i nostri principi educativi e sportivi possono fare la differenza. Siamo davvero una famiglia: se ci sono ostacoli da superare li supereremo, se ci sono sacrifici da fare siamo pronti a farli. Senza l’aiuto, la collaborazione e la fiducia di tutti, però, non si va da nessuna parte: questo vale per i ragazzi, per i nostri collaboratori e anche per le famiglie».
Dopo la cena, accolti da un tifo da stadio e incalzati dal giornalista Ciro Corradini, hanno preso la parola anche i tre giovani Esposito, accompagnati per l’occasione anche dalla sorella Annamaria. Il primo a intervenire è stato Francesco Pio, fresco di premiazione come miglior giovane della cadetteria al Gran Galà del Calcio AIC 2024. «Auguro ai ragazzi di oggi di poter raggiungere i loro obiettivi – le sue parole -. Ai genitori, invece, dico che bisogna lasciare i figli tranquilli, nelle mani degli addetti ai lavori. Bisogna impegnarsi e, ancora di più, divertirsi». Spazio poi a un ricordo, intenso, del trasferimento da Castellammare di Stabia a Brescia. «Sono stato il più piccolo ad arrivare qui. L’impatto non è stato facile, sono due città diverse. Con il tempo, però, mi sono trovato benissimo. Sarò sempre riconoscente e grato a una città che amo».
Parole sottoscritte anche da Salvatore: «Sono arrivato per inseguire il mio sogno – racconta -. Ero timidissimo, ma Brescia mi ha aperto le porte. Ancora oggi è un porto sicuro, che sfruttiamo appena possibile. Qui veniamo nei giorni liberi, qui vivono i nostri genitori, qui è iniziato tutto, alla Voluntas».
A osservare da vicino i primi passi dei fratelli Esposito, al San Filippo c’era l’occhio attento di Roberto Clerici. A poche settimane dal sesto anniversario dalla scomparsa, la chiosa è nel ricordo commosso di Sebastiano: «È stato un secondo padre per me – ricorda -. Ci ha dato tutto, dentro e fuori dal campo. Ricordo ancora la sua severità nello spogliatoio: tutto doveva essere in ordine, dalla ciabatte ai borsoni. Era un modo per farci capire l’importanza del lavoro e del rispetto, verso noi e verso gli altri. Ci ha voluto però anche tanto bene e ci ha fatto divertire. Per questo abbiamo deciso di investire nel progetto della Voluntas: vogliamo restituire qualcosa di quello che abbiamo ricevuto».

