Da Bresciaoggi
Una scelta sofferta e non scontata. Presa però all’unanimità dal collettivo dell’Atletico Provaglio: la società biancazzurra ha deciso che la gara della Juniores provinciale U19, da disputare domani alle 17 contro il Capriolo, sarà giocata a porte chiuse. Una decisione maturata dopo una serie di episodi che hanno coinvolto sia i calciatori sul terreno di gioco che un gruppo di giovani tifosi in tribuna: 15 giorni fa, nel corso dell’ultimo match interno (perso 2-4 contro il Sellero), la formazione con sede a Provaglio d’Iseo aveva chiuso il pomeriggio con ben quattro espulsioni (tre dal campo più una dalla panchina). Accade spesso che le società tendano a ridimensionare gli episodi che coinvolgono i loro tesserati; l’Atletico Provaglio, al contrario, ha scelto di stigmatizzare la brutta pagina di calcio giovanile e di dare un segnale forte alla propria U19, chiudendo i cancelli del terreno di gioco al pubblico per almeno un sabato. Il comunicato stampa «La decisione, sofferta ma necessaria, nasce dalle problematiche comportamentali riscontrate in tribuna e sul campo nelle ultime settimane – si legge nel comunicato emesso sui social dal consiglio direttivo del club -. Episodi che nulla hanno a che fare con lo spirito sportivo e con i valori che da sempre la nostra società si impegna a promuovere: rispetto, correttezza, condivisione e divertimento sano, dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Crediamo che lo sport giovanile debba essere un’occasione di crescita, confronto e passione, e non il teatro di atteggiamenti negativi o tensioni che finiscono per riflettersi sui ragazzi in campo. La serietà viene prima del risultato e se certe condizioni minime di civiltà non possono essere garantite, ci riserviamo di mantenere anche per il futuro il provvedimento delle porte chiuse».
Una scelta forte, un messaggio educativo chiaro rivolto a tesserati e no, uno sfogo che sui social ha ricevuto incoraggiamento e comprensione da parte di tanti: «Una decisione davvero ammirevole – si legge in un commento sul Facebook della società -. Serve coraggio per anteporre i valori educativi e il rispetto alle logiche del risultato o dello spettacolo. Scelte come questa dimostrano che lo sport giovanile può davvero essere una scuola di comportamento prima ancora che di tecnica». La riflessione del presidente Nicolò Marini, numero uno del club la cui prima squadra milita in Terza Categoria, è sceso nei dettagli della decisione presa dal suo direttivo: «Ciò che è accaduto due settimane fa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso – spiega il presidente dell’Atletico Provaglio – Il comportamento in campo e quello di altri giovani in tribuna non ci è piaciuto per mille motivi. È un segnale interno: vogliamo che i ragazzi capiscano che vittoria e sconfitta sono relative rispetto a valori primari come educazione e rispetto, e non possiamo tollerare gli insulti ripetuti all’arbitro. Il lato sociale di questo gioco sta venendo sempre meno: siamo un direttivo giovane e vogliamo dare un segnale forte, perché ci piacerebbe che l’Atletico Provaglio venisse riconosciuto per quanto di buono e positivo fa in campo». Un messaggio forte e chiaro, rivolto nello specifico alla Juniores U19, ma più in generale a tutto il movimento calcistico giovanile: il rispetto degli avversari e dell’arbitro è il primo passo per diventare calciatori e, soprattutto, persone migliori.
