Per la rassegna di interviste dedicate agli atleti e allo staff tecnico della Nostop abbiamo intervistato Nicola Bariselli, co-fondatore e presidente dell’associazione, per capire meglio la mission e i programmi presenti e futuri.
Cos’è Nostop, com’è nata e quali sono gli obiettivi?
Nostop è nata dall’idea di quattro amici appassionati di calcio con la voglia di sperimentare e proporre sul territorio un progetto nuovo. Siamo partiti con tantissime idee e molto entusiasmo. Le presenze in campo nel corso dei primi allenamenti erano limitate, ma non ci siamo arresi, anzi, abbiamo continuato a provarci e a investire tempo, coinvolgendo sempre più persone. Il lavoro non è stato semplice, ma non abbiamo mai mollato e anno dopo anno abbiamo riscontrato una crescente partecipazione dei giocatori.
Com’è composto lo staff di Nostop?
Ogni anno inseriamo nuove persone e figure all’interno dello staff. Oltre ai tecnici in campo abbiamo chi si occupa di comunicazione, fotografie e immagine. Da quest’anno abbiamo inoltre una figura dedicata alla segreteria e quindi al contatto e alla relazione con i giocatori.
Qual è il valore aggiunto di Nostop?
Ogni anno riusciamo a inserire nuovi collaboratori. Il nostro vanto è il confronto costante e continuo, prima e dopo gli allenamenti ma anche durante la stagione. Vogliamo offrire un servizio organizzato e le tante riconferme di atleti che hanno partecipato alle edizioni precedenti significa che i giocatori sono attenti a ogni singolo aspetto, di campo ed extra campo.
Come sono andate le prime settimane?
Quest’anno la grande incognita era rappresentata dall’emergenza sanitaria. Abbiamo pensato a lungo e ci siamo riuniti spesso per capire come far fronte alle norme di sicurezza, poi alla fine abbiamo deciso di partire. Sapevamo che i giocatori erano fermi da molto tempo e anche la condizione fisica era un’incognita da calcolare. A distanza di qualche settimana posso dire che le risposte positive sono state tante, come le numerose presenze dei giocatori agli allenamenti. La voglia di tornare in campo, di giocare con la palla, di confrontarsi con gli altri e di stare insieme hanno sicuramente aiutato. Quest’anno siamo anche felici di essere riusciti a coltivare maggiormente gli aspetti ludici, emotivi e morali. Con tutti i giocatori, infatti, s’è creato un forte legame.
Come hai visto crescere lo staff tecnico?
Quando abbiamo avviato il nostro percorso, abbiamo avuto la fortuna e la bravura di scegliere sempre le persone giuste. Persone che hanno creduto nel progetto e hanno contribuito a diffonderlo parlandone in maniera positiva. Quest’anno abbiamo inserito stabilmente nello staff tecnico due giovani preparatori atletici: Marco Provenzano e Luca Inverardi. Due giovani ragazzi che l’anno scorso hanno partecipato alle attività della Nostop in maniera marginale. Sono sempre stati disponibili, discreti e vogliosi di crescere. Per noi è stata l’occasione per conoscerli da vicino e una volta percepita la loro grande passione abbiamo deciso di inserirli stabilmente nello staff tecnico.
Quali progetti avete per il futuro?
Quest’anno abbiamo iniziato un lavoro importante di raccolta dati del lavoro svolto sul campo tramite l’utilizzo di gps e video. Stiamo cercando di produrre quanto più materiale possibile al fine di elaborarlo durante l’anno. Questa novità è stata accolta con grande entusiasmo dallo staff, sempre nell’ottica di un continuo miglioramento. Cosa ne scaturirà dall’elaborazione dei dati ancora non lo sappiamo, ma la volontà è capire come abbiamo lavorato, cosa ha funzionato e cosa dobbiamo ancora migliorare per crescere e offrire un servizio migliore di stagione in stagione. La speranza, infine, è che dall’elaborazione dei dati possano nascere nuove collaborazioni, anche con persone esterne al progetto Nostop.