Simone vive. Vive nel ricordo di famigliari e amici, ma anche nelle opere concrete che la catena virtuosa innescata dalla sua tragica scomparsa ha avviato. Era il 15 ottobre scorso quando Simone Fauci se ne andò, a soli 38 anni, per un malore improvviso. I giorni seguenti erano stati votati a silenzio e commozione. Poi però proprio i legami più stretti dell’ex attaccante dilettante decisero di trasformare il dolore in atti di bene. Nel nome di Simone. Oggi l’Associazione Simone Fauci “Il Bomber del Cuore” ODV raccoglie offerte ed organizza eventi a scopo solidale e benefico. La onlus, piano piano, si sta facendo conoscere, ottenendo i primi importanti risultati. In un modo impensato, la maglia numero 9 del Bomber è tornata dove ha sempre voluto stare, su un campo di calcio.
Lo scorso 26 febbraio il San Carlo Rezzato di Terza Categoria era entrato in campo proprio con la maglietta bianca col nove rosso del Bomber del Cuore. La scorsa settimana il Real Borgosatollo di Seconda ha fatto lo stesso (nella foto), domani nella stessa serie toccherà a Flero e Deportivo Fornaci. Iniziative partite dalle stesse società dilettantistiche, che hanno voluto mandare il proprio messaggio per sostenere l’attività dell’associazione.
“Noi siamo la penultima squadra con cui Simone ha giocato, al di là del fatto che io ne sono il direttore sportivo e che partecipo come membro alla onlus – spiega Stefano Brignoli –. A Flero ha giocato due anni e lasciato bellissimi ricordi, Deportivo e San Carlo sono amici. Ci piacerebbe che liberamente le società aderissero come meglio credono, in particolar modo quelle che hanno avuto un legame con Simone, ma perchè no, anche tutte le altre”.
Per informarsi su cosa sia e cosa faccia l’Associazione Simone Fauci “Il Bomber del Cuore” ODV, ma anche per avere i riferimenti per donare, basta andare sul sito www.ilbomberdelcuore.it. Mentre la catena si allunga, le persone che ne fanno parte hanno già messo a segno alcuni gol importanti. “Ad oggi – continua Brignoli – è stata fatta una prima donazione, durante un pranzo organizzato al ristorante Vantini di Brescia, che ci ha visto (con Simone e i membri dell’associazione) innumerevoli volte a mangiare. È stato donato un DAE, un defibrillatore, alla Croce Blu di Brescia. Il prossimo passo sarà quello di raccogliere fondi per sistemare la sala d’attesa della terapia intensiva dell’Ospedale Civile. Sala che, ahinoi, conosciamo tutti fin troppo bene”.
Mentre il passaparola è arrivato perfino a Radio Deejay, mentre si cercano fondi per la prossima iniziativa benefica, potrebbe succedere nuovamente che le squadre di dilettanti bresciani scendano in campo con un compagno in più. Un numero 9 speciale.