Dopo una lunga carriera tra i pali Alessandro Musolino ha appeso i guantoni al chiodo per intraprendere una nuova avventura, quella di fisioterapista della Prima squadra della Feralpisalò.
“Il mio percorso calcistico inizia in oratorio con gli amici di sempre: da lì, con tanto impegno e duro lavoro, ho girato dalla Bassa alla Val Trompia, passando per la Franciacorta“ l’esordio del classe ’82. “Ricordo con molto piacere l’esperienza vissuta a 18 anni con la Rappresentativa bresciana – prosegue –: vincemmo sia il Torneo delle province sia il Trofeo delle Alpi a Jesolo in uno stadio vero che porto nel cuore. A Ome, invece, ho trovato un ambiente speciale: sono arrivato a giocare fino in Promozione dopo il trionfo nei play off di Prima ma, soprattutto, ho incontrato persone fantastiche che oggi sono grandi amici. Infine sono indelebili anche la vittoria di Coppa Lombardia con la Virtus Rondinelle e il successo nei play off col Castelmella”.
Innumerevoli le persone incontrate. “Ho avuto la fortuna di conoscere ragazzi eccezionali che sono stati guide, fratelli e poi “figli“ quando ero uno dei più vecchi in spogliatoio. Citarne alcuni sarebbe riduttivo così come per allenatori e preparatori dei portieri: li ringrazio tutti perché le stagioni passano, ma le amicizie e le relazioni coltivate restano e sono i beni più preziosi“.
Nessun dubbio su quale sia stato l’intervento più significativo. “La parata più bella è stata sposare mia moglie Giulia: lei è la vera forza di tutto ciò che ho fatto e raggiunto, non solo nel mondo calcistico“.
Ma com’è nata l’idea di diventare numero uno? “È venuto tutto in modo spontaneo: al parchetto ho iniziato a stare in porta, poi è diventato amore per il ruolo. Sia nel lavoro che nella vita mi piace prendermi le responsabilità e metterci la faccia: proteggere gli altri e, di conseguenza, la mia squadra mi è sempre piaciuto“.
Quali, invece, i modelli di riferimento? “Buffon è stato da sempre il mio idolo: l’ho seguito e vissuto dall’esordio sino al suo ritiro nei giorni scorsi. Avevo un debole anche per Casillas ed essendo milanista mi piaceva molto Abbiati mentre al giorno d’oggi penso che Maignan sia il perfetto rappresentante di un ruolo in continua evoluzione: è mostruoso“.
Altruismo, dedizione e disponibilità sono state le caratteristiche che hanno contraddistinto, in ogni spogliatoio, l’ormai ex estremo difensore che sta continuando a calcare il rettangolo verde in altre vesti. “Da luglio sto vivendo la mia passione più grande come lavoro: la chiamata della Feralpisalò è stata una soddisfazione immensa. I ritiri di Storo e Darfo Boario sono stati altri tasselli tanto belli quanto impegnativi da aggiungere alla voce “Esperienza“: sto cercando di mettere a disposizione quanto imparato in vent’anni da fisioterapista tra ospedale, ambulatori e campi da gioco tenendomi aggiornato il più possibile per fare il bene dei miei nuovi compagni. Ho già vissuto sensazioni uniche nelle prime due gare ufficiali: entrare in stadi da Serie A sarà straordinario, dovrò cercare di controllare le mie emozioni“.
In ultima battuta Musolino descrive l’ambiente verdeblù e dichiara i propri desideri. “La società è fantastica: dirigenza e staff sono professionali, scrupolosi e sempre disponibili mentre tutti i giocatori trasmettono energia positiva. Posso dire di sentirmi già in famiglia e questo è fondamentale affinché ognuno riesca a dare il proprio meglio per il bene comune. A livello personale mi aspetto di crescere professionalmente mentre l’obiettivo di tutti è la salvezza all’esordio in Serie B. Dovremo lavorare giorno dopo giorno ed affrontare settimane entusiasmanti ed altre più complicate: restare uniti ed aiutarsi in maniera reciproca sarà la chiave per rendere il nostro collettivo invincibile. Forza Feralpisalò!!!“