Torneo di Gavardo: i padroni di casa si inchinano alla Dea

I padroni di casa chiudono la prima giornata del Torneo Internazionale del Garda e della Valle Sabbia “Città di Gavardo” con una sconfitta. Sonora, non solo dal punto di vista del risultato finale (4-0). Ma non bisogna dimenticarsi di relativizzare la questione: vero che i gavardesi giocano un anno sopra età (2010 contro 2011), ma è ugualmente vero che si tratta dell’unica selezione dilettantistica delle 16 presenti. Con i bergamaschi, tra i favoriti per la vittoria finale, c’è distanza, ed è normale ci sia.

Quello che non manca ai ragazzi di Facchetti è la voglia di fare bella figura davanti al proprio pubblico, che occupa tutti i posti della tribuna del campo in erba naturale e tiene alto l’incitamento per i suoi dal primo al quarantesimo minuto. Lo 0-0 con il Südtirol era andato stretto, non ci sono invece rammarichi per la seconda uscita giornaliera, che i gialloneri approcciano in maniera estrema, consci di aver bisogno di creatività e coraggio per provare a dare grattacapi agli avversari. L’estremismo si traduce in una linea difensiva altissima, praticamente a livello della linea di centrocampo. Il fuorigioco come trappola definitiva, il rischio come compagno di gioco. Con quasi 50 metri dietro la schiena giocare è camminare su un filo sottilissimo. Quello gavardese, purtroppo, non regge.

Anche se, a dirla tutta, per rompere l’equilibrio serve una giocata individuale di massimo livello. Dopo essere andati quasi una decina di volte offside (con un gol annullato), gli atalantini al 10′ consegnano palla a Damioli e gli dicono: “Fai tu”. Il centrocampista (tra le altre cose) metodista accetta la sfida, parte in slalom speciale, dribbla tutta Gavardo e deposita in rete. Ecco la crepa che prelude al crollo. Un minuto dopo il fuorigioco non funziona: Magrin capisce che non serve per forza partire sul filo, può farlo anche in svantaggio, perché tanto sul lungo, con tutto quello spazio in cui metterla sulla velocità di base, avrà la meglio. Detto, fatto: il numero 10 si invola da solo verso Barone, pase de la muerte per l’accorrente Paesanti, 2-0.

Del secondo tempo c’è poco da dire, se non che il Gavardo prova coi cambi e con la rapidità di alcuni suoi elementi (Ronchi, Nonni e Bara su tutti) a costruirsi la chance per il gol della bandiera. L’Atalanta però ha un’altra intensità, continua a giocare uomo su uomo come la prima squadra e riduce al minimo i pericoli. Ad arrotondare il risultato, nell’ultimo quarto di gara, altri due contropiede, finalizzati dai subentrati Sarnataro e Giustacchini.

L’Atalanta passa in carrozza ai quarti di finale (6 punti), il Südtirol fa il suo superando 3-1 il DVTK (ancora al palo), prossimo avversario dei locali (fermi a 1), domattina. Un successo potrebbe non bastare per classificarsi tra le prime due del girone D.

 

[Programma torneo – Sito di riferimento]

 

POST PARTITA

Luca Rebba, allenatore Atalanta: “Ottimo inizio per noi, i ragazzi si stanno comportando bene sia dal punto di vista tecnico che da quello caratteriale. Si stanno divertendo. Il nostro obiettivo è farli crescere di partita in partita, è la prima volta che giochiamo in un campo grande a undici, si adatteranno. Esperienze come queste danno tanto. Questo è un gruppo che nasce quando avevano 7-8 anni, adesso che ne hanno 13 consolidano i loro rapporti, il loro feeling. E se c’è feeling fuori poi c’è feeling anche in campo”.

 

MVP

Marco Damioli, Atalanta: spesso al centro dell’attenzione ci finiscono i compagni, ma il motore immobile (non è vero, è mobile eccome) della Dea è il suo centrocampista tuttofare, capitano e numero 4. Brevilineo, frequenza altissima, ottima visione di gioco e capacità di mettere la palla più o meno dove vuole, che sia con un lancio o semplicemente guidandola da un punto “a” a un punto “b”. La rete dell’1-0 è una dimostrazione di tecnica e fame. Uno dei migliori giocatori visti nel torneo.

 

ATALANTA – GAVARDO 4-0
10′ pt Damioli, 11′ pt Paesanti, 13′ st Sarnataro, 20′ st Giustacchini

Atalanta (4-4-2): Ghezzi; Grancini, Zanotti (1′ st Fusco), Turla, Tornaghi (8′ st Doumbia); Danza (8′ st Giustacchini), Prendi, Damioli, Merelli (1′ st Sarnataro); Magrin, Paesanti (1′ st Moustatraf). A disposizione: Magoni. Allenatore: Rebba.

Gavardo (4-3-3): Barone; Florea (11′ st Matteo Folli), Balzanelli, Terrasi, Zaka (4′ st Karboubi); Pasini (1′ st Bara), Neboli, Tafa (1′ st Baiguera); Ronchi (17′ st Samuele Folli), Pancrazi (1′ st Zabbialini), Nonni (6′ st Bocchio). A disposizione: Lazzarini, Benini. Allenatore: Facchetti.

Arbitro: Bagileo di Brescia.

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