Rigamonti, dura replica al Brescia in un comunicato. "Bugie inaccettabili. Facciamo chiarezza"

Il botta e risposta a distanza tra Brescia e Rigamonti prosegue. Dopo le dichiarazioni del direttore generale Giorgio Gaggiotti dello scorso 12 luglio è arrivata ieri la secca replica di Eugenio Bianchini, responsabile del settore giovanile delle Rondinelle. Parole, le sue, che non hanno lasciato indifferenti i vertici granata, che nel pomeriggio hanno pubblicato sui loro canali ufficiali un comunicato mirato, da ciò che si legge, a “tutelare l’immagine del club e ad affermare la verità, garantendo risposte ai tesserati”.

Lo riportiamo fedelmente di seguito.

“Pensare che in una conferenza stampa di presentazione di un settore giovanile professionistico ci si debba soffermare sulla Rigamonti o su un suo giocatore andato nella U18 dell’Atalanta (categoria che il Brescia non ha) ci lascia ancora più perplessi sul “piano di rilancio” del settore giovanile.

Eugenio Bianchini ed Aldo Nicolini sono amici per cui nutriamo il massimo rispetto, ma pensiamo che la libertà di pensiero sia limitata dalla precarietà del loro ruolo e che l’esperienza parziale sui settori giovanili (soprattutto attività di base) li possa portare ad azioni unilaterali sbagliate, solo il tempo sarà giudice.

La cosa però inaccettabile sono le bugie, pertanto è ora di fare chiarezza.

La Rigamonti è sempre stata legata solo al Brescia Calcio e, nel dopo Corioni, ha continuato i rapporti mandando costantemente giocatori senza mai percepire un euro. Anche in questa stagione tanti ragazzi (compreso Platto) si sono allenati con il Brescia frequentemente, ma dopo l’esonero di Paolo Migliorati nessuno è più stato chiamato, anche perché nessuno aveva realmente conoscenza della situazione.

Premesso poi che Eugenio Bianchini ci ha chiesto di vedere solo Alessandro Henyuk (2006) segnalatogli da amici del presidente, Gaggiotti o nessuno di noi ha mai mandato nessuno all’Atalanta, i ragazzi sono liberi e ci sono i genitori che decidono il meglio per i loro figli, valutando le offerte delle società che li seguono.

Poi, scusate, noi dovremmo essere in grado di incidere sulla decisione di un ragazzo e non farlo andare all’Atalanta mentre il Brescia può perderne 27 dei suoi a favore di Atalanta, Inter, Cremonese, Feralpi Saló? Non sarà che il problema è la situazione del Brescia Calcio e non le nostre imposizioni?

La Rigamonti non pretende niente dal Brescia Calcio, ma può permettersi di esprimere pensieri in merito al rapporto storico che ci lega, senza alcun ritorno economico. Pensiamo che il problema non sia affidare in esclusiva alla Voluntas i suoi bambini ma quello di affidarli ad una sola società, in quanto nessuna società strutturata le manderà mai i suoi giocatori e perché le famiglie preferiranno sempre mandarli ad altre professionistiche.

Le promesse ai bambini di giocare sotto età in una squadra dilettantistica non potranno mai essere accettate dalla federazione per problemi regolamentari, assicurativi e morali.

La Rigamonti non asserisce solo di voler bene al Brescia, sono i fatti a testimoniarlo. Continueremo a indirizzare talenti al Brescia, alla Feralpi Saló, al Lumezzane e a tutte le società professionistiche meritevoli interessate, ma sicuramente non a società di pari o inferiore livello del nostro.

Auguriamo ogni bene al Brescia Calcio e continueremo a collaborare. Il Brescia Calcio rimarrà sempre di tutti noi bresciani e saremo orgogliosi se i nostri ragazzi continueranno ad indossarne la maglia”.

 

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