La lista dei desideri di Manuel Tirelli, ora, va aggiornata. Il sogno di approdare in un club professionistico si è realizzato, perché oggi è stato ufficializzato il suo passaggio dalla Vighenzi al Bologna.
“Sono felicissimo – ha confessato il centrocampista bresciano in esclusiva a CBS -, ho rincorso questo obiettivo con determinazione e passione subito dopo la fine della mia esperienza a Salò ed ora l’ho centrato. Sono approdato in una società fantastica, organizzata, con una storia importante. I dirigenti credono in me, ora devo ripagare la loro fiducia”.
Tirelli sarà uno dei leader della primavera allenata da Claudio Rivalta. Classe 2005, è tra i più esperti della rosa. “Inizierò gli allenamenti settimana prossima dopo un piccolo stop per un problema al ginocchio. Non vedo l’ora. So di poter dare molto, anche ai compagni più giovani. L’annata in Serie D a Castegnato è stata preziosa per la mia crescita. Giocare con gli adulti in un campionato così tosto mi ha fatto crescere caratterialmente. Ho acquisito sicurezza in me stesso e imparato molto tatticamente”.
L’asticella si alza ancora. “Se lo meriterò ci sarà la possibilità di allenarsi con la prima squadra e lì ci sarà da prendere appunti da tutti. Ho un debole per Fabbian, giocatore che mi piace molto. I miei modelli? Negli scorsi anni mi sono ispirato molto a Pogba, oggi il mio idolo è Barella”.
A proposito di sogni: “Ora nel cassetto c’è la speranza di esordire in Serie A, ma anche di sentire da vicino la musichetta della Champions, anche solo dalla panchina. So che tutto passerà dal mio rendimento in allenamento e in partita con la Primavera. Darò tutto e non vedo l’ora di vivere ogni momento di questa esperienza. Non ho nessuna paura, mi sento pronto”.
Mentre i pensieri si proiettano al futuro il cuore, come in ogni momento di passaggio della vita, bazzica anche il passato: “Devo dire grazie alla Vighenzi, sia per i cinque anni passati da loro, dove ho esordito in Promozione a 17 anni, sia per ciò che hanno fatto per me in occasione del trasferimento al Bologna. Sarò sempre riconoscente al presidente Melda, al responsabile del settore giovanile Locatelli e a tutti gli allenatori che mi hanno guidato nel mio percorso. Tiferò per loro, prossimi alla prima storica stagione in Eccellenza”.
In biancazzurro Tirelli è sbocciato, ma c’è un altro posto speciale decisivo per la sua formazione. “È il campetto in erba accanto a casa, a Villanuova. In quei contesti si impara tantissimo. Quante partite e quante ore di gioco tra amici e con i miei due fratelli”.
Il più grande è Mattia, attaccante dell’Ascoli classe 2002; il più piccolo è Mirko, esterno mancino del 2009 in forza alla Vighenzi. “Tre su tre? Auguro anche a Mirko di realizzare i suoi sogni. Può farcela. Ha talento e carattere. I miei genitori? Mamma è nata a Bologna e questa è una bellissima coincidenza. Sia lei sia papà hanno grande fiducia in me. Purtroppo ci vedremo meno, ma ci sentiamo ogni giorno e il nostro legame è fortissimo. Un po’ di tristezza c’è per la distanza, ma la soddisfazione di vedermi inseguire i miei sogni è superiore”.
Bruno Forza