È successo di tutto, nell’arco di un’intera giornata. Sergio Pedrazzini ha vinto per una manciata di voti la corsa alla presidenza del CRL, ma ha contemporaneamente perso, visto che per comporre il Consiglio sono stati eletti praticamente tutti i candidati della lista avversaria, quella guidata dalla sfidante Valentina Battistini. Il caos di sabato si è trasformato nel silenzio di ieri, rotto solo dalle dimissioni del delegato provinciale a Brescia, Stefano Facchi (che era in squadra con il presidente uscente).
Se nelle prime ore post responso i consiglieri neoeletti avevano chiesto le immediate dimissioni di Pedrazzini, a cui lo stesso aveva risposto prendendo tempo, oggi il gruppo guidato da Battistini ricalibra il tiro. Dimissioni sì, considerate necessarie, ma solo dopo aver nominato un vicepresidente vicario, al fine di evitare un commissariamento.
Di seguito il comunicato ufficiale diramato dalla comunicazione della lista Battistini.
A seguito delle elezioni tenutesi al Quark Hotel di Milano in data 14 settembre 2024 per il rinnovamento di tutte le cariche elettive del Comitato Regionale Lombardia LND FIGC, Valentina Battistini intende fare il punto della situazione.
“È innegabile il risultato elettorale raggiunto. Va tradotto: la Lombardia si è espressa chiedendo un rinnovamento di tutto l’apparato federale regionale. La nostra lista ha ottenuto 34 cariche su 36: 12 consiglieri regionali su 13, 18 delegati assembleari su 18 e 5 revisori dei conti su 5.
Lo scarto tra me e Pedrazzini è stato banale ma va rispettato. Si è provveduto a richiedere l’immediata convocazione del primo Consiglio Direttivo per poter stabilire le nomine del Vicepresidente Vicario e Vicepresidente nonché la distribuzione delle relative cariche operative per garantire fin da subito la gestione amministrativa e sportiva. Allo stato attuale tale richiesta non è stata adempiuta e questo porterebbe, in caso di dimissioni del Presidente Pedrazzini, un ipotetico commissariamento del Comitato Regionale Lombardia non avendo nominato il Vicepresidente Vicario, vero traghettatore in caso di dimissioni.
Intendo chiedere a Pedrazzini pubblicamente un atto di responsabilità, ovvero di permettere alla Lombardia la nomina del vicariato e solo successivamente di prendere le sue decisioni con la giusta lucidità istituzionale. Se portasse la Lombardia al commissariamento non permettendo la nomina del vicario, prenderebbe una decisione lesiva per il movimento in quanto non permetterebbe ai neo eletti di lavorare fin da subito essendo pronti e motivati.
Faccio appello alla sua coscienza affinché la regione più importante d’italia venga rispettata e condotta nell’unico verso corretto: permettere immediatamente di iniziare una nuova era senza gettarla nell’ennesimo caos che genererebbe un commissariamento”.