DCPS - Feralpi Salò: La forza dello sport che non conosce limiti

È la splendida location “Cantina Bottenago” in quel di Polpenazze del Garda a far da cornice alla tradizionale cena di Natale della Feralpisalò.
Oltre che per celebrare l’ottimo avvio di stagione dei Leoni del Garda (terzo posto in classifica e imbattibilità casalinga), la serata è stata dedicata principalmente al progetto “Senza di me che gioco è”, vale a dire la squadra della Feralpisalò interamente costituita da ragazzi con disabilità che, nel 2025, raggiungerà il decimo anno di vita.

L’evento di gala è stato l’occasione di presentare “DCPS: Dove Coltiviamo Passione e Sogni”, Docu-Film che racconta vicissitudini, sogni, emozioni e gesta dei ragazzi e delle ragazze facenti parte del team.

DCPS è la storia di Michele, magazziniere di ventisei anni ed attaccante della squadra. Un ragazzo che si emoziona ogni volta che guarda lo stemma sulla propria maglietta verdeblu. Un giovane che, rigorosamente in canottiera e senza barba perché “a mamma non piace”, svolge esercizi di riscaldamento e potenziamento muscolare direttamente nel salotto di casa provando a ripercorrere le orme del suo idolo, Kylian Mbappé.

DCPS è la storia di Piera, il portiere della squadra che difende la propria porta con lo spirito di una leonessa e che se il progetto calcio dovesse, per un motivo o per l’altro, fallire, ha già un piano B: la stilista di alta moda. Una donna che ci porta a fare un giro a 360 gradi nella propria vita facendoci vedere le bozze dei propri abiti disegnati su fogli A4 con penne e matite prima e facendoci ascoltare una canzone al pianoforte dedicata alla sua amata Feralpisalò.

DCPS è la storia di chi questi ragazzi li mette in campo e li fa divertire giorno dopo giorno.
Migliorare la qualità di vita del ragazzo” – questo per Mister Chiarini, sul cui volto traspare palpabile emozione, l’obiettivo principale – “Per questi ragazzi, poter essere parte di un qualcosa è fondamentale, l’autodeterminazione e la possibilità di fare delle scelte sono concetti importantissimi. Siamo una squadra a tutti gli effetti, ci chiamiamo Feralpi Salò, niente aggregati, adattati o “for special”, siamo una squadra della provincia di Brescia e ci alleniamo in provincia di Brescia. Un applauso va al mio staff, che è sempre disponibile e attento, e ai giocatori della prima squadra che hanno una sensibilità unica e si comportano meravigliosamente con questi ragazzi”.

Uno dei giocatori citati è sicuramente Capitan Balestrero, che in un paio di occasioni ha avuto la possibilità e il piacere di condividere il campo con i ragazzi del “Senza di me che gioco è” – “diciamo che quella legnata l’ho presa” – esordisce il centrocampista verdeblu – “scherzi a parte, i ragazzi della squadra ci danno una grandissima gioia di vivere. Vivono tutto con allegria e spensieratezza, non sembra ma la trasmettono anche a noi. È un bellissimo percorso, sicuramente emozionante. Vivono tutto come se fosse la finale di Champions, c’è grandissimo entusiasmo”.

Il Docufilm è toccante e testimonia quanto siano importanti i valori di inclusione e integrazione sociale per la società del Presidente Pasini – “è stato molto emozionante e bello” – apre il patron verdeblu – “vorrei fare un grande applauso agli educatori di questi ragazzi. Il loro lavoro è eccezionale. Senza il loro apporto, questo progetto non si potrebbe realizzare. Vedere questi ragazzi che sorridono e hanno dei sogni è bellissimo”.
Infine due battute sulla prima parte di stagione – “Il Padova veleggia, il Vicenza non rallenta ma noi siamo li e non molliamo. Sono soddisfatto di come sta giocando la squadra e del lavoro dello staff tecnico. Inizialmente abbiamo avuto delle difficoltà ma dopo una retrocessione penso sia normale. Abbiamo ancora grandissimo entusiasmo, l’importante è tenerci pronti nel momento in cui le prime due dovessero cadere”.

Spazio anche per l’intervento del Sindaco Cagnini – “Non è una semplice cena di Natale ma la dimostrazione che il calcio non si ferma tra le righe del campo. Passione e sogni sono fondamentali, i ragazzi sono un esempio, siamo noi che dobbiamo ringraziare loro e non il contrario”.

Infine, una graditissima sorpresa, l’oro paralimpico Federico Bicelli, nato e cresciuto a Borgosatollo ma tifosissimo della Feralpi Salò, che ha commentato la vittoria alle ultime olimpiadi– “E’ stata una gara molto di ragionamento, otto vasche da cinquanta metri sono veramente tante. A 300 metri dal traguardo mi son visto davanti a tutti gli altri, lì la grinta e la testa hanno preso il sopravvento e mi hanno aiutato a concludere in prima posizione”.

Una serata ricca di spunti e di importanti temi per dimostrare, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno che, la Feralpisalò, non solo vince sul rettangolo verde ma trionfa anche al di fuori di esso.
Inclusione, integrazione, solidarietà e coinvolgimento, questi i valori di una società in continua crescita.
Per citare il padre di Piera, portiere del Team “Senza di Me che Gioco è” è “UN PROGETTO CHE VALE E VALE TANTO” e ha perfettamente ragione.

 

ANDREA SCOTTI

 

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