“La decisione senza precedenti della Lega di Serie B del 18 maggio di rinviare a data da destinarsi le gare di play-out, la decisione del Consiglio Federale della FIGC del 26 maggio di mantenere ferma per Brescia Calcio la data del 6 giugno per i requisiti di iscrizione e la decisione del TFN del 29-30 maggio sulle penalizzazioni fortemente contestata con il reclamo, hanno contribuito a uno scenario di impossibilità di accesso al credito per Brescia Calcio, già vittima di due truffe importanti che non sono state minimamente considerate nella loro effettiva portata. Anche l’eventuale esito del reclamo non avrebbe oramai restituito alla società la possibilità di rientrare in gioco. La società riserva ogni difesa nelle sedi opportune”.
Giorgio Altieri, legale di Massimo Cellino, si è espresso in questi termini annunciando il ritiro, da parte del suo assistito, del ricorso in appello contro la sentenza del Tribunale federale che lo scorso 29 maggio aveva punito la Leonessa con otto punti di penalizzazione, condannandola alla retrocessione in Serie C in seguito al caso dei crediti d’imposta fittizi utilizzati per pagare i contributi di febbraio e aprile.
La sfida legale in sede sportiva, quindi, è persa, ma l’impressione è che l’imprenditore sardo non abbia nessuna intenzione di gettare la spugna e che intenda procedere nella sua battaglia tramite i canali della giustizia ordinaria.