Dal Giornale di Brescia
Una presa di posizione inconsueta, che potrebbe (e dovrebbe) essere forse emulata da altre società della provincia: un comportamento che nulla ha che fare
con il calcio comporta l’esclusione di un giocatore dalla rosa della prima squadra. È quanto deciso dalla Bassa Bresciana di Seconda categoria, che sui social annuncia l’estromissione dal gruppo a disposizione del tecnico Gardoni dell’attaccante Nicola Salandini: «Secondo il nostro codice etico, questi episodi non sono e non saranno mai tollerati».
Ma che episodio? Facendo ordine, i dirigenti bassaioli si riferiscono al «fattaccio» registrato dal direttore di gara al termine dell’esordio vincente di domenica tra le mura amiche in Coppa Lombardia contro il Gottolengo. Nel tragitto che conduce le formazioni agli spogliatoi, pare al culmine di vari battibecchi con il proprio marcatore durante il match, Salandini sarebbe colpevole di «aver colpito in maniera violenta un avversario al volto facendolo cadere a terra e costringendolo a recarsi al pronto soccorso». Così si legge nella sentenza emessa dal giudice sportivo, che costa all’interessato una squalifica fino al 7 ottobre prossimo. Al di là del provvedimento disciplinare di una certa entità (un mese), fa comunque rumore la successiva decisione del club biancorosso-crociato: mettendo in primo piano l’etica che i propri tesserati dovrebbero adottare sul rettangolo di gioco, si priva di un elemento che nel corso della carriera ha dimostrato ottime qualità con il pallone tra i piedi.