Seconda Categoria: il Passirano ci mette il cuore, ma in finale fa festa l'Offlaga

Un primo tempo audace ma senza reti, una ripresa dove la stanchezza crescente e le qualità dei singoli hanno pian piano piegato la gara al volere del più forte. Una squadra costruita per alzare coppe e un’altra che non ha mai accettato in tutta la competizione il ruolo di sparring partner. La prima finale provinciale della storia della Coppa Brescia, giocata ieri sera sul campo del Ghedi, è stata palpitante e bellissima. Onore al Passirano Camignone, tosto e fresco, oltre che ben allenato, capace di mettere in dubbio un risultato che ad un certo punto sembrava scritto. Ed un grosso applauso all’Atletico Offlaga, vincitore con merito della finale di Seconda Categoria.

 

 

Entrambe iscritte al girone F (così come la Pontogliese, eliminata in semifinale dal Passirano), portavano con sé alla vigilia il precedente giocato nella Bassa e vinto dall’Atletico capolista per 1-0. Per i ragazzi di Marco Gala, neopromossi, la strada di quest’anno è poggiata al suolo per portarli al doppio salto, che sia tramite il campionato o la coppa. Diversa l’idea del team di Davide Nicoletti, che punta ad un progetto di medio e lungo termine, ma che per questo non si è mai tirato indietro durante la trafila di sette partite che ha preceduto l’ultimo atto di Ghedi. Entrambe hanno dovuto passare attraverso sfide a formazioni di livello (come il Montirone, primo nel girone E, incrociato dal Passirano nella prima fase ed eliminato dall’Offlaga ai quarti). Mentre i bassaioli vincevano di slancio quasi ogni incontro (sei vittorie, un pari), i franciacortini avevano avuto bisogno di due successi ai rigori, ai quarti e nel ritorno della semifinale, per darsi una chance di battezzare l’albo d’oro. Prima del fischio d’inizio c’era una favorita netta; al fischio finale, senza che il pronostico fosse stato sovvertito, ci si è resi conto quanto meritevole fosse l’underdog.

Il primo tempo è per circa mezz’ora del Passirano. L’intensità è altissima, esterni bassi e mezzali accompagnano l’azione e muovono la difesa avversaria, che deve abbassare Asamoah in mezzo ai centrali per chiudersi a riccio e risolvere situazioni pericolose in ingresso centrale d’area. I biancoazzurri scelgono la rapidità delle giocate nello stretto, sfruttando al massimo la qualità di Fantoni, molto più di un bomber: il riferimento assoluto del gioco. L’Offlaga dal canto suo preferisce partire cauto, tiene bloccati i terzini, lascia che la fase offensiva sia appannaggio dei tre davanti: Tartini e Bandera, attaccanti con caratteristiche opposte, quindi complementari, ed un Mezzini a fare da 10 senza però essere nella giornata più ispirata della sua stagione. Si gioca quasi esclusivamente in una metà campo, eppure Cigolini, portiere ex professionista di 43 primavere, non compie alcuna parata.

Il rammarico più grande della squadra sorteggiata come padrona di casa sarà questo: grande mole di lavoro, massimo sforzo, nessun risultato. L’Atletico è sornione e verrà fuori, è scritto. Succede nella ripresa, quando le energie avversarie calano, allentando la pressione sui portatori in tenuta arancione. Escono tutte le qualità dei futuri campioni. Uno per reparto: Bianchetti, Chokry, Tartini. Il centrocampista con pettinatura afro, appannato per un tempo, comincia a maltrattare tecnicamente chiunque lo circondi. La punta, pur non riuscendo a concretizzare almeno tre occasioni clamorose quasi in area piccola (se le crea quasi da solo, le disinnescano interventi disperati avversari), fa reparto da solo, lavorando tanti palloni sporchi e ripulendoli a favore dei compagni. Il calciatore che incide di più sulla partita è però il numero 5: dominatore di entrambe le aree, tecnica e fisico, personalità e letture.

È lui a sbloccare l’incontro, inventandosi una rovesciata sugli sviluppi di un fallo laterale profondo. Bona, eroe dagli undici metri nei due turni eliminatori precedenti, è stranamente immobile e non riesce a parare una palla abbastanza centrale: probabilmente era coperto, o c’era stata una deviazione. Nulla da togliere all’eccezionalità e bellezza del gesto di Bianchetti. A livello di importanza, valgono anche di più i minuti precedenti al vantaggio, quando il difensore centrale aveva tenuto in piedi, assieme a Diaw, l’intera squadra.

Il finale gira attorno a pochissimi episodi. Al 30′ il sig. Ardesi di Brescia giudica da ultimo uomo l’intervento falloso di Zucchetti su Paloschi (molto opinabile): rosso diretto e Passirano in 10. Nicoletti non tocca nulla, con coraggio: accentra i terzini e passa a tre, chiede alle ali di coprire l’intera fascia, lascia Orizio a sostegno di Fantoni. Si spacca il centrocampo, dove rimangono solo Passerella e capitan Vianelli, ma l’Offlaga non approfitta degli spazi e il risultato rimane in bilico. Dal nulla, ecco il pari: bravo Orizio a credere ad una palla profonda, meno bravo a calciare, ma il tiro strozzato, nella testa di un bomber di razza, può diventare un magnifico assist: Fantoni ci crede, buca dietro la schiena di Diaw, butta dentro l’1-1.

Mancano poco più di 5′ al 90′, ci si prepara ai supplementari, Bona sente nuovamente il profumo di rigori da neutralizzare. E invece arriva la zampata dell’altro bomber. Un tiro da 25 metri di Mezzini, innocuo di per sé, trova sul suo percorso il piede furbo di Tartini, che devia quanto basta per spiazzare il numero uno avversario. Esplode la gioia dell’Atletico Offlaga, primo re di coppa provinciale.

 

POST PARTITA

Davide Nicoletti, allenatore Passirano Camignone: “È stata una bella partita. Primo tempo giocato molto bene, il problema è che è finito 0-0. Nel secondo tempo comincia sempre un’altra gara. Complimenti a loro, diamo i meriti anche a chi ha vinto, sono un’ottima squadra. Mi avevano già impressionato in campionato, questa sera sono stati bravi soprattutto a sfruttare i momenti della gara. Eravamo anche riusciti a rimetterla in parità dopo essere rimasti in dieci, peccato per quel gol a due minuti dalla fine. Il calcio è così”.

“La sconfitta per 1-0 in campionato era stato un risultato bugiardo, nel senso che loro, soprattutto nel primo tempo, ce l’avevano un po’ spiegata, detto onestamente. Il piano gara era di metterci tutto quello che avevamo. Ai ragazzi l’avevo detto: le finali si giocano una volta? Due? Se sei bravo tre? Non sono gare che capitano tutti gli anni, ci sono quelli che in una carriera non ne giocano nessuna. Quindi ho detto loro di uscire dal campo senza nessun tipo di rimpianto. Sono stati bravi, poi naturalmente era difficile tenere un ritmo così alto per tutta la gara. Loro sono usciti pian piano, da squadra esperta. Noi siamo molto giovani, a parte due o tre giocatori esperti che ci aiutano, ma abbiamo voluto costruire un gruppo giovane che ci possa dare continuità negli anni. Io sono orgoglioso di quello che hanno fatto stasera i miei, purtroppo non è bastato. Batto le mani ai miei, batto le mani agli avversari”.

“Questa finale ci deve dare la consapevolezza di essere migliorati. Ai ragazzi dopo la gara con loro in campionato l’avevo detto: se il riferimento è l’Offlaga, la prossima volta che li affronteremo ci dirà a che livello siamo arrivati col lavoro. Stavolta è andata molto meglio, anche se abbiamo ugualmente perso. In campionato c’è da riprendere il filo. Abbiamo giocato tantissimo. Il nuovo format della coppa è bellissimo, se arrivi in fondo una finale è sempre una finale, ma ci ha fatto spendere tante energie fisiche e soprattutto mentali. Abbiamo perso per infortuni anche lunghi alcuni giocatori. Poi a lungo andare queste cose le paghi. Come detto siamo una squadra giovane, che su qualche giocatore fa affidamento. Ci stanno mancando, ma non sono alibi”.

Marco Gala, allenatore Atletico Offlaga: Partita dura, contro una grande squadra. Ci hanno messo sotto nei primi quarantacinque minuti, abbiamo subìto, poi siamo andati negli spogliatoi, abbiamo parlato e siamo usciti con un altro carattere, con un’altra voglia. Con quella voglia lì ce l’abbiamo fatta. La partenza contratta? Forse la tensione di una partita importante. È la prima volta che ci capita, perché ogni volta che abbiamo affrontato uno scontro diretto abbiamo sempre fatto bene. Cosa mi aspetto dal futuro? Vincendo un trofeo cresci mentalmente, hai più fiducia nei tuoi mezzi, tutti i ragazzi hanno già esperienza… abbiamo una coppa in bacheca, per il campionato non mi sbilancio, diciamo che siamo già salvi…”.

 

MVP

Pier Botticini, Atletico Offlaga. Difensore centrale di statura e di struttura, forte nel gioco aereo così come nelle letture, in marcatura e nella gestione del pallone. Per questa categoria una completezza tecnica e fisica che in pochi si possono permettere. La sfida con Fantoni è il singolo duello più interessante dei tanti sparsi per il campo. Nel primo tempo finisce pari, nel secondo stravince, dominando la zona (il gol arriva dalla parte di Diaw), sapendo alternare a seconda del momento il fioretto e la clava. Ha anche un grande merito supplementare, anzi due: sbloccare la partita, farlo con una rovesciata di rara coordinazione per un giocatore con le sue leve. Eccezionale.

“Il gol in rovesciata? Solo per i grandi (ride, ndr). È stata una partita dura, ma alla fine meritavamo noi. Abbiamo fatto un lungo cammino, abbiamo battuto le più forti, siamo arrivato in fondo e abbiamo vinto. Ce lo sentivamo, soprattutto con l’uomo in più. Nel secondo tempo siamo un po’ calati ma per fortuna siamo riusciti a trovare il gol allo scadere con cui abbiamo conquistato la vittoria”.

 

PASSIRANO CAMIGNONE – ATLETICO OFFLAGA 1-2
5′ st Botticini (A), 37′ st Fantoni (P), 42′ st Tartini (A)

Passirano Camignone (4-3-3): Bona 5; Boglioni 6, Zucchetti 5,5, Zambelli 6, Visonà 6,5; Vianelli 6,5, Zaninelli 6,5 (23′ st Archetti 6), Passerella 5; Mangerini 6 (41′ Galli sv), Fantoni 7, Dellasera 6 (19′ st Orizio 6,5). A disposizione: Parzani, Claudio Nicoletti, Ze Saeed, Foccoli, Norbiato, Metelli. Allenatore: Davide Nicoletti 7.

Atletico Offlaga (4-3-1-2): Cigolini 6; Scarabaggio 6, Botticini 8, Diaw 6,5, Bertoni 6,5; Chokry 7, Asamoah 6,5 (10′ st Paloschi 6,5), Legati 5,5 (38′ Bousserhane sv); Mezzini 6; Tartini 7 (46′ Biazetto sv), Bandera 6. A disposizione: Delpero, Ziglioli, Scalvini, Amfer, Parenza. Allenatore: Gala 7.

Arbitro: Ardesi di Brescia 6.

Assistenti: Micheletti di Brescia e Medda di Brescia 6.

Note: terreno in erba artificiale. Spettatori: 200 circa. Espulso Zucchetti (P) al 30′ st per fallo su chiara occasione da rete. Ammoniti: Dellasera (P), Bousserhane (A). Recupero: 1′ e 4′.

 

Matteo Carone

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