Lnd Brescia, il resoconto della riunione con le società tra crescita, novità e ostacoli da superare

Si è svolta lo scorso 14 settembre la riunione di inizio stagione organizzata dalla delegazione di Brescia della Lnd, che ha incontrato un centinaio di società provenienti da ogni angolo della provincia e confluite nella sala congressi di Apindustria, a San Polo.

Il delegato Stefano Facchi, affiancato dal consigliere regionale Valentino Garzetti, dal delegato assembleare Francesco Barbieri e dal vice Giacomo Ricci,  ha presentato la squadra di lavoro operativa nella sede di via Bazoli prima di dare il via ad una serie di approfondimenti utili per la nuova stagione.

Cambiamenti interessanti quelli di natura operativa, con la segreteria che ha diversificato gli indirizzi mail al fine di ottimizzare le comunicazioni. C’è ad esempio una casella specifica dedicata a reclami e ricorsi: giudicebrescia@pec.comitatoregionalelombardia.it. È inoltre stato attivato un numero whatsapp (351.7914428) utile a rendere immediato l’invio dei referti e lo scambio di informazioni tra la sede centrale e le società. Il fax, dunque, va definitivamente in pensione, mentre il canale primario per essere sempre informati è il profilo Telegram di Lnd Brescia.

Facchi ha sottolineato l’importanza del rispetto di alcune norme sulle quali la Figc intende apportare un giro di vite: “Le firme dei genitori sui tesseramenti dei giovani calciatori devono essere reali. Troppo spesso ci capita di vedere scarabocchi replicati dalla stessa mano: non li tollereremo più. Quei cartellini verranno rimbalzati e segnalati alla corte federale. I tesserini, poi, vanno ritirati, è inammissibile che restino per mesi nei cassetti della delegazione. Chi guida una società deve fare le cose per bene”.

L’ospite della serata è stato Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana: “L’attenzione agli aspetti tecnici è importante – ha dichiarato -, ma al primo posto bisogna sempre mettere la salute e la vita delle persone. La visita di idoneità sportiva è preziosa: garantisce a migliaia di persone un monitoraggio cardiaco costante. Chi non fa sport spesso arriva all’età adulta senza aver mai fatto un elettrocardiogramma. Abbiamo salvato tantissimi ragazzi”.

A tal proposito Facchi è categorico: “Il sistema, purtroppo, consente di mandare in campo giocatori senza visita medica. Non c’è un controllo della documentazione medica, anche se i presidenti sanno di correre enormi rischi dal punto di vista penale se qualcosa dovesse andare storto. Non siate mai superficiali su questi aspetti. Io mi batterò per cambiare le cose, l’idoneità sportiva deve essere un documento necessario per attivare un tesseramento”.

La delegazione volge lo sguardo anche verso nuovi orizzonti, come ha sottolineato Giacomo Ricci: “Ci sono una marea di fondi che nessuno va a prendere. La delegazione punta a fare da ponte tra le società e i bandi per lo sport attraverso un partner che vi presenteremo nelle prossime settimane e che collaborerà con noi in tal senso”.

Presente all’evento anche il presidente dell’Aiac provinciale, Andrea Fedrizzi: “Siamo a conoscenza delle necessità dei club nostrani: occorrono corsi Uefa C e li stiamo chiedendo a gran voce. Faremo il possibile perché Coverciano ci ascolti. Per ora avremo un Uefa D in partenza il prossimo 26 settembre”.

Tema centrale e cruciale della serata anche quello relativo all’ormai cronica carenza di arbitri, denunciata dai presidenti delle sezioni di Brescia e di Chiari Alessandro Lo Cicero e Marco Vanoli. 201 arbitri per coprire 200 gare a weekend, infatti, sono troppo pochi e lo scenario si fa preoccupante nell’ottica della continua crescita di società sportive che va in senso opposto rispetto al calo di arbitri. “Occorre una sinergia totale tra Aia, Figc e società – ha sentenziato Lo Cicero –. Ripartiremo con il reclutamento nelle scuole e contiamo sulle squadre per avvicinare al mondo arbitrale atleti che vivono già il calcio da protagonisti e che sono in grado di interpretare le dinamiche della partita. Questo non significherà, per loro, dover rinunciare al calcio giocato. Si possono fare entrambe le cose grazie al doppio tesseramento”.

Tra novità e criticità a far sorridere il movimento calcistico locale c’è soprattutto la crescita dei numeri relativi a società e squadre, oltre al rilancio di competizioni come la Coppa Brescia, sempre più fiore all’occhiello del comitato grazie a nuovi impulsi in ambito organizzativo volti ad aumentarne coinvolgimento e prestigio. C’è una categoria in più per la Champions giovanile, ma soprattutto squadre che sono lievitate dalle 177 della passata stagione alle 214 attuali. Si registra un’estensione anche nell’attività agonistica generale, dove le squadre dai giovanissimi agli juniores aumentano da 289 a 300. Il trand è il medesimo anche per l’attività di base: da 115 a 149 in Coppa Brescia; da 511 a 562 nei campionati.

È sbocciato, inoltre, un progetto mirato a garantire nuova linfa al calcio a 5, che punta a trovare una spinta propulsiva nelle categorie Allievi Under 17 e Under 15, dove le società di calcio a 11 potranno partecipare ad un campionato di futsal infrasettimanale sviluppato su gironi composti da 6 squadri e strutturati su quattro aree geografiche di riferimento al fine di limitare il raggio delle trasferte. Una grande opportunità per la crescita e il divertimento dei ragazzi. Per info e adesioni segretario.brescia@lnd.it.

Capitolo importante anche quello relativo alle rappresentative, che nella passata stagione sono tornate protagoniste. Quest’anno i giocatori convocabili saranno i nati dal 2006 al 2009. Sono previsti, prima di amichevoli e tornei, raduni zonali e raduni di selezione al Centro Sportivo San Filippo.

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