C’è un’altra promozione da celebrare, un nuovo titolo da mettere in bacheca. Dopo la vittoria sul Darfo e la certezza aritmetica del successo nel girone C di Eccellenza, con conseguente promozione in Serie D, il Cast Brescia ha vissuto una notte di festa al Seconda Classe, trasformatosi nel covo biancoazzurro.
L’amministratore delegato Sandro Musso è raggiante, avvolto dall’affetto dei suoi calciatori ma anche dei numerosi amici di ieri e di oggi, accorsi in città per brindare a questo trionfo.
“Il nostro segreto? Ciò che emerge in serate come questa: la voglia di stare bene insieme e fare gruppo. Il calcio dilettantistico secondo me va interpretato in questo modo – sentenzia Musso -, perché è dandosi da fare per i giovani e stando al loro fianco che anche quelli come me, con qualche anno di troppo, beneficiano di queste alchimie fantastiche. Non si fa la differenza solamente quando arrivano i risultati e le vittorie, ma quando si genera gioia da condividere”.
In bacheca ci sono già una coppa regionale di Eccellenza e il primato in campionato. Nel mirino c’è pure la coppa nazionale, ma Musso dribbla dati statistici e trofei. “Al di là di ciò che si è conquistato conta il percorso fatto. In questi anni abbiamo vissuto varie esperienze, tutte significative. Chiaramente Rezzato è nel cuore, la consideriamo casa nostra, ma abbiamo esultato anche a Palazzolo e a Castiglione, divertendoci e divertendo. Chiaramente vogliamo andare avanti, adesso vedremo come e dove”.
Già, perché nonostante una stagione strepitosa sul futuro del club non mancano gli interrogativi, con la sinergia tra Musso e Imperiale che, a meno di clamorosi colpi di scena, non proseguirà: “La mia intenzione è collaborare con chi vuole condividere davvero con noi questa linea, questo modo di fare calcio. Capisco che questa filosofia non possa piacere a tutti, ma ne abbiamo dimostrato la bellezza e i legami che può generare. Lo testimoniano i numerosi giocatori e allenatori del passato qui presenti oggi e i rapporti speciali che abbiamo saputo instaurare. Le categorie contano relativamente. Ci siamo divertiti in Prima, in Promozione ed in Eccellenza, quindi non cerchiamo il blasone, ma intendiamo fare le cose nel modo che più ci piace. Quest’anno è stato magico, vogliamo proseguire su questa lunghezza d’onda. Imperiale? Io non devo sedermi a un tavolo con nessuno. Lo rispetto molto, è il presidente della società perciò è lui che ha vinto questo campionato. Io ovviamente devo fare in modo che la mia idea sia condivisa da chi cercherà di partecipare con noi ad un nuovo corso”.
Dal palco del Seconda Classe arriva anche il tributo della famiglia alla squadra, per bocca del figlio e direttore sportivo Paolo Musso: “Ringrazio i giocatori e lo staff perché sono stati splendidi. Hanno fatto qualcosa di incredibile. Alla fine sembra sempre tutto facile, ma posso assicurare che non è così. Noi sappiamo quanta fatica abbiamo fatto e come ci siamo sudati questi traguardi. Questa squadra merita di vivere e godersi momenti come questo”.
Poi un nuovo stimolo per il finale di stagione: “Adesso proviamo a vincere la Coppa. La meritiamo, dobbiamo andare a prendercela”.