Torneo di Gavardo: il trofeo rimane a Milano, l'Inter batte 2-0 il Verona nella finalissima

Il trofeo rimane una questione milanese. A distanza di un anno dal successo del Milan sul Monza, la 24ª edizione del Torneo Internazionale del Garda e della Valle Sabbia “Città di Gavardo” incorona l’Inter Under 13, che nel tardo pomeriggio ha battuto per 2-0 una delle belle sorprese della manifestazione, l’Hellas Verona. Un successo meno netto di quanto dica il risultato, frutto più che altro di una maggiore maturità fisica e tattica rispetto non solo agli avversari della finale, ma in generale di tutte le squadre di coetanei ammirate nei tre giorni di gare.

I nerazzurri riescono a scrivere il proprio nome sull’albo d’oro confermando le previsioni della vigilia. Eppure non è stato un cammino facile per i ragazzi di Vivabene, passati per il rotto della cuffia dal girone B, quello della Feralpisalò. Proprio i leoni del Garda, con un secco 2-0 nel terzo turno, avevano costretto gli organizzatori dell’AC Gavardo a prendere il regolamento in mano per definire l’ordine d’arrivo della classifica avulsa tra le tre prime a pari merito a 6 punti. Il Padova era passato come primo, l’Inter seconda (aveva battuto 2-1 i veneti), ma solo per differenza reti rispetto ai bresciani. Decisivo era stato il roboante 5-0 alla cenerentola AFK. Nei quarti probabilmente la miglior performance del triduo, il 3-1 al Vicenza. Stamattina, in semifinale, erano serviti invece i calci di rigore per superare l’Atalanta in quella che per molti era una finale anticipata (finita 6-5, dopo lo 0-0 dei regolamentari).

Porta blindata ed uguale imbattibilità dal dischetto aveva contraddistinto invece il cammino dell’Hellas. Inserita nel girone C con il Lumezzane, aveva inanellato, in serie: 3-0 coi valgobbini, 0-0 con la Cremonese e 1-0 col Sassuolo; doppio 0-0 con finale dagli undici metri nelle sfide dei quarti col Südtirol (4-2 d.c.r.) e di semifinale con i vicecampioni in carica del Monza (5-3). Solo l’Inter nell’ultimo atto è riuscita a scardinare la porta difesa da Carletto e Catalani.

Per riuscirci i meneghini hanno puntato su attenzione massima in fase di non possesso, giocando solamente in avanti verso le punte quando cominciavano dal basso e salendo in aggressione contro un avversario che, al contrario, provava a costruire in tutte le zone di campo. Proprio dall’aggressività (fisica e mentale) dei ragazzi in maglia bianca con banda azzurra sono nati i due gol che, tra 15′ e 17′ del primo tempo, hanno deciso l’incontro. Due fiammate in 120 secondi di passaggio a vuoto dei gialloblù, puniti al massimo da due errori tecnici che a questi livelli non sono permessi. L’1-0 è nato da un passaggio orizzontale tra i due centrali della linea difensiva, intercettato da Soumahoro, bravo a puntare la porta e a battere Carletto. Poco dopo il protagonista è diventato Rubino, affamato del pallone sradicato dai piedi di Lorenzini ed altruista nel servire un cioccolatino davanti alla porta sguarnita a Sare.

Nei successivi 8+25 minuti non si sono create ulteriori occasioni se non potenziali situazioni pericolose non sfruttate a dovere per inefficacia di ultimo passaggio o conclusione. Encomiabile la volontà del Verona, padrone del pallone per tre quarti di campo, bravo a far muovere le linee compatte nemiche, ma incapace del guizzo più importante, quello degli ultimi 20 metri. Al triplice fischio la sentenza: vince la squadra più concreta, la più Internazionale, di nome e di fatto.

Durante le premiazioni il ringraziamento del presidente dell’AC Gavardo, Giorgio Tonoli. Nemmeno il tempo di chiudere quella di quest’anno che c’è già è arrivato il rilancio per la prossima, storica edizione: “Tenetevi liberi il 18, 19 e 20 aprile 2025: sarà la 25ª volta per il torneo e festeggeremo i 100 anni della nostra società sportiva”.

 

[Programma torneo – Sito di riferimento]

 

POST PARTITA

Giovanni Vivabene, allenatore Inter: “Abbiamo disputato una buona partita, è stata bella, abbastanza equilibrata, anche se controllata da noi dalla seconda parte del primo tempo, quindi la vittoria è meritata. Il torneo dei ragazzi è stato fantastico, come l’organizzazione. Per noi è stata un’esperienza importante, formativa, che ci permette di proseguire sul nostro percorso. Per noi che facciamo questo tipo di attività la Pasqua è sempre occupata da tornei. Ci siamo trovati bene a Gavardo, bello visitare il Garda e la città”.

Enrico Donadoni, allenatore Hellas Verona: “Sono abbastanza soddisfatto, i ragazzi hanno provato a giocare il pallone. A volte si fa bene, a volte si sbaglia qualcosa e gli errori si pagano. Ma nessun problema, continueremo a provare a giocare. Per noi è stato un torneo bellissimo, trovi squadre molto preparate, sono i primi test di calcio a undici, quindi sempre più vero per i ragazzi. Per loro è un momento di formazione e di crescita. Devo ringraziare l’organizzazione e tutti i partecipanti, che sono stati sempre corretti, dal primo all’ultimo. E buona Pasqua!.

 

MVP

Giovanni Sasso, Hellas Verona: centrocampista centrale dal fisico ancora in via di formazione ma dalla mente veloce e dalla tecnica sopra la media. Sta nei due di mediana con compiti sia di costruzione bassa che di legame con la batteria di trequartisti. Bravo negli smarcamenti, le uscite passano sempre da lui, che fa girare la squadra a suo piacimento. Prova anche ad azionare gli esterni e gli inserimenti offensive con filtranti, che però non trovano spesso sfogo. Rimane il cuore pulsante non solo degli scaligeri, ma dell’intera partita.

 

INTER – HELLAS VERONA 2-0
15′ pt Soumahoro, 17′ pt Sare

Inter (4-2-3-1): Beretta; Cisternino, Torre, Mazza, Pietraru; Ottaviani, Barattieri; Rubino, Tedesco (11′ pt Sare, 7′ st Crocco), Soumahoro; Zanchi (8′ st Catania). A disposizione: Barale, Spanò, Livella, Grigioni. Allenatore: Vivabene.

Hellas Verona (4-2-3-1): Carletto (1′ st Catalani); Brognara (10′ st Florea), Brusco, Lorenzini (10′ st Spinelli), Valentino (12′ st Matteo Zanella); Gato, Sasso; Dalla Benetta (1′ st Martini), Grigoli (7′ st Longo), Schepis; Donatelli (12′ st Marco Zanella). A disposizione: Daini, Diana. Allenatore: Donadoni.

Arbitro: Caracò di Brescia.

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