Calcinato, Enzo Bianchi: "Valorizzare i giovani è la nostra priorità. Torneremo in Promozione"

Da alcuni mesi c’è un volto nuovo alla guida del Calcinato. È quello di Enzo Bianchi, promosso presidente dopo una lunga militanza in rossoblù.

“Ricopro questo ruolo dallo scorso luglio – ci racconta affiancato dal ds Davide Bodei (nella foto) -, ma sono nella società da 12 anni. Prima come allenatore in seconda, poi come responsabile del settore giovanile. Nella passata stagione ho intuito l’esigenza di una svolta a livello dirigenziale, di cui il club aveva bisogno. L’ex presidente Ponzoni ha fatto davvero tanto in un lungo percorso e mi sono proposto per raccoglierne il testimone. Il direttivo ha accettato il mio programma. Lo faccio come volontario, come presidente del fare”.

Calcinato è una realtà profondamente legata al suo territorio, con 73 anni di storia e attualmente in Seconda Categoria. “Abbiamo 250 tesserati e calcio in tutte le salse, dalla scuola calcio alla prima squadra. Non solo: una formazione iscritta al campionato federale di calcio a 5 e una squadra che disputa il campionato a 7 femminile del Csi”.

La vocazione primaria porta a fare sociale con bambini e ragazzi del paese: “La nostra filosofia è molto chiara: valorizzare i giovani di Calcinato. Le porte sono aperte anche a chi viene da fuori, ma non facciamo scouting, siamo focalizzati sul territorio. Non c’è una vera e propria selezione, tendiamo a essere inclusivi, a mantenere la retta bassa (200 euro all’anno) e ad andare incontro alle famiglie più bisognose. Ovviamente cerchiamo di essere competitivi e speriamo di poter portare presto alcune squadra a livello regionale, ma senza snaturare la nostra visione del calcio giovanile”.

Una visione cha ha riflessi concreti anche sulla prima squadra. “Abbiamo sempre mantenuto uno zoccolo duro calcinatese di almeno 8-10 giocatori, anche quando eravamo in Promozione. Adesso l’80% della rosa è del paese ed è una grande soddisfazione. Siamo riusciti anche a coinvolgere ragazzi che avevano intrapreso percorsi giovanili in ambito professionistico. Avrebbero potuto fare un’Eccellenza, ma hanno preferito tornare a casa, in mezzo agli amici”.

La crescita del vivaio passa anche dalla neonata affiliazione all’Hellas Verona. “Abbiamo ritenuto importante legarci ad un club professionistico al fine di migliorare la qualità del servizio. Avevamo aperto un dialogo anche con il Brescia, ma non abbiamo ricevuto le risposte che ci aspettavamo. Li abbiamo visti piuttosto freddi e disinteressati, inoltre non c’era chiarezza su tanti aspetti, poi continuavano a posticipare per problematiche interne. Il Verona ha avuto tutto un altro approccio e crediamo di aver fatto la scelta giusta, anche perché a livello di distanze non cambia nulla. Chiaramente il nostro cuore è bresciano, ma la ragione ci ha portati in gialloblù”.

L’obiettivo primario è far crescere gli staff tecnici: “Il Verona ci garantirà uno scambio di competenze e supporto tecnico. Saremo seguiti sul campo e potremo partecipare alle loro sessioni e corsi di aggiornamento; ci saranno amichevoli e se sbocceranno talenti nel nostro vivaio li indirizzeremo verso di loro. Tutto questo rappresenta uno stimolo in più per tutti”.

Mentre il settore giovanile è in fermento la prima squadra è a caccia della promozione in Prima Categoria. “Vogliamo tornarci subito. Abbiamo lavorato in quest’ottica già a partire dalla campagna acquisti, confermando gli elementi più validi e potenziando la rosa. Anche l’arrivo di mister Fabrizio Romano va inteso in una prospettiva di vertice. È un tecnico giovane, ma ha già esperienze di rilievo e risultati che parlano in suo favore. La squadra gioca bene, esprime un bel calcio, magari raccoglie meno di quanto meriterebbe, ma il bilancio è positivo. Siamo esemplari nel comportamento in allenamento e in partita, dove le sanzioni disciplinari sono davvero cosa rara. Per noi è un aspetto importante, che conta anche in prima squadra, non solo nel settore giovanile”.

A medio termine il desiderio è ritrovare la Promozione: “Per anni è stata la nostra dimensione, pensiamo che possa tornare ad esserlo nel giro di un triennio. Faremo un passo alla volta, senza fretta, continuando a valorizzare i nostri giovani”.

Un percorso lungo il quale è prevista anche la valorizzazione delle strutture: “Sulla carta c’è un progetto importante che porterà alla realizzazione di un nuovo campo sintetico, al rifacimento dell’impianto di illuminazione e non solo: quattro nuovi spogliatoi, segreteria e bar, ma al momento è tutto in fase di stallo. I lavori per il bar dovevano iniziare l’estate scorsa, pare che slitteranno all’estate prossima dopo una lunga serie di rinvii. Ce lo auguriamo, così come speriamo di imbastire rapporti più proficui con l’amministrazione comunale. Ad oggi stiamo facendo fatica e troppo spesso ci scontriamo con una burocrazia lenta e macchinosa”.

Con la Figc, invece, c’è un clima di dialogo e confronto: “Stanno facendo un buon lavoro e mi auguro che presto si possa tornare a fare riunioni in presenza per confrontarsi di persona su tanti temi. In ambito giovanile ci piacerebbe rivedere campionati più uniformi, con un girone d’andata utile a determinare i livelli e il ritorno con un rimescolamento determinato dalla classifica. Bisogna limitare il più possibile i 10-0 o risultati simili”.

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