Dal Giornale di Brescia
Con la consapevolezza che dietro c’è sempre un piano, e che quello che conta è continuare a lavorare, a testa bassa, godendosi tutte le soddisfazioni che arrivano. È questo il mantra di Karen Appiah, cucito sulla pelle come quel numero di maglia, il 29 – che rimanda al libro biblico di Geremia «e che mi ricorda che non sono sola eche tutto accade quando deve, senza ritardi»-che spicca sulla casacca rossonera del Milan. La stessa maglia con la quale, dopo l’esordio nella coppa femminile di serie A due giornate fa, nello scorso weekend ha messo a segno il suo primo gol nel campionato maggiore, decidendo la gara contro la Ternana terminata 2-1.
«Le emozioni sono tantissime- ha commentato la diciassettenne originaria di San Polo – era qualcosa che sognavo da tempo, che arriva dopo tanto duro lavoro. Sono grata, contenta e mi sembra ancora tutto irreale. Con l’inizio della stagione mi sentivo che qualcosa di grande sarebbe successo: durante la prima gara a Sassuolo avevo già buone sensazioni anche semi sono solo riscaldata, ma il weekend successivo contro la Roma è finalmente arrivato l’esordio, nel quale ho collezionato un paio di occasioni. Ora, alla terza giornata, anche il gol. È incredibile». L’amore con il pallone, perl’attaccante, è sbocciato da piccola, nella squadra mista dell’oratorio. A quattordici anni è approdata a Lumezzane, esordendo in Coppa Italia di Eccellenza con coach Brusa, guadagnandosi l’anno successivo – parallelamente ad un’ottima stagione nella Juniores -la convocazione anche in serie C dopo il salto di categoria delle rossoblù. All’inizio della stagione 2023/24 è approdata a Milano, dove oggi vive: benché ancora Under 17, con il Milan ha partecipato sin da subito al campionato Primavera, conquistando lo scudetto e facendosi notare nelle Final Four di Firenze, e arrivando la stagione successiva ad allenarsi con la prima squadra di Suzanne Baker, ottenendo minutaggio in amichevoli di lusso come quella del 30 agosto scorso in casa del Chelsea.
«A Londra ho giocato gli ultimi minuti: è stata un’emozione pazzesca, in una vetrina davvero incredibile». Da qui, il salto: convocazione, esordio e primo gol in carriera. Una montagna russa, dalla quale Karen non ha nessuna intenzione di scendere. Nel mirino ora c’è la maglia azzurra. «I miei genitori sono originari del Ghana, quindi, benché io sia nata a Brescia, non sono cittadina italiana: compirò diciott’anni tra meno di una settimana (il 22 settembre, ndr) e lì si potranno mettere in moto tutte le pratiche burocratiche per ottenere la cittadinanza e per farmi arrivare in Nazionale U19. Conoscono la situazione e sono in attesa come me». L’obiettivo? Per Karen non c’è alcun dubbio. «La convocazione al campionato mondiale di categoria, che si svolgerà a fine stagione. Continuo a lavorare, so che tutto succederà quando deve succedere».