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Che derby sarà e cosa chiede alla squadra in un momento così delicato?
«Mi aspetto una partita tosta. La FeralpiSalò è costruita in modo diverso da noi e la classifica lo dimostra, anche se secondo me meriteremmo qualcosa in più. Ho visto un Lumezzane diverso domenica. Mi è piaciuta la voglia della squadra di reagire e di imporre il suo gioco. Il derby sarà totalmente diverso, ma mi aspetto che i ragazzi diano il massimo, poi il risultato lo dirà il campo».
Si aspettava qualcosa in più dalla squadra?
«Penso che Franzini nel girone d’andata abbia fatto un lavoro strepitoso, poi una serie di infortuni e di accadimenti hanno portato la squadra in un tunnel dal quale non è più riuscita ad uscire. Il cambio allenatore è stato d’obbligo. Non voglio dire che avremmo raggiunto il quarto o quinto posto, ma non meritiamo questa classifica. A parere mio saremmo stati bene in settima o ottava posizione».
All’andata in palio c’era il terzo posto, ora la classifica è diversa ma è la Feralpi ad arrivarci da favorita. Questa situazione può trasformarsi in un vantaggio per il Lumezzane?
«Domani non avremo vantaggi. Sicuramente loro giocano un bel calcio, sono terzi in classifica e andranno in campo in una condizione mentale diversa. Noi siamo in un momento difficile. Una vittoria col Caldiero Terme sarebbe stata fondamentale per quella scintilla che sta mancando, ma anche il punto, per come è arrivato, alla fine è un buon risultato».
I play off, numeri alla mano, sono ancora raggiungibili. È giusto crederci ancora o meglio blindare solo il discorso salvezza?
«In questo momento non me la sento di parlare di obiettivi. Stiamo ragionando di partita in partita. Credo molto nella nostra squadra e mi auguro che metteranno in campo tutto il loro potenziale. Col Caldiero mi sono piaciute la risposta della squadra, del pubblico e la partita in generale. Arrivo a questa partita con fiducia esperiamo che la fortuna possa girare».
Quanto sono ancora distanti i due progetti e quanto l’esempio della Feralpisalò può essere per voi uno stimolo per crescere ancora?
«La Feralpisalò ha iniziato il suo percorso molto prima di noi e ha già ottenuto grandi risultati. Il progetto della nuova proprietà del Lumezzane è appena nato ma si è già tolto grandi soddisfazioni. Difficilmente a breve potremo competere per andare in serie B come la Feralpisalò ma in maniera graduale vogliamo continuare a crescere sia in termini di organizzazione che di risultati».
Ha intenzione di parlare con la squadra prima del derby?
«L’ho fatto solo dopo la scelta di cambiare allenatore. Da allora ho deciso di lasciar lavorare Massimo Paci e il suo staff senza mettere ulteriore pressione. Quando non vinci da così tanto tempo le parole contano poco. E’ il momento di tirare fuori il carattere per uscire tutti insieme da questa situazione».
Che responsabilità sente nei confronti della piazza, soprattutto dopo un cambio allenatore?
«Io mi ritrovo a lavorare per una città che potrebbe insegnare all’Italia come lavorare. Sento una grande responsabilità nei suoi confronti. Tutti i giorni imparo qualcosa dal confronto con Lodovico Camozzi e con tutte le componenti della società. Personalmente posso portare la mia esperienza maturata sul campo. Sono dispiaciuto in questo momento perché le vittorie aiutano ad avvicinare la gente alla squadra come è successo all’andata. Nel momento in cui metto tutto me stesso a disposizione sono tranquillo, ma alla fine il calcio è crudele e contano solo i numeri».
Quanto sono ancora distanti i due progetti e quanto l’esempio della Feralpisalò può essere per voi uno stimolo per crescere ancora?
«La Feralpisalò ha iniziato il suo percorso molto prima di noi e ha già ottenuto grandi risultati. Il progetto della nuova proprietà del Lumezzane è appena nato ma si è già tolto grandi soddisfazioni. Difficilmente a breve potremo competere per andare in serie B come la Feralpisalò ma in maniera graduale vogliamo continuare a crescere sia in termini di organizzazione che di risultati».