La Sportiva Ome piange Mario Manessi, volontario modello ed esempio da seguire

Ci sono storie che restano lontane dai riflettori del mondo del calcio, ma ne compongono lo spirito, l’essenza. Sono le prestazioni di chi non fa gol e non scende in campo, ma brilla per presenze, umiltà, dedizione, passione.

Quella di Mario Manessi è finita lunedì scorso gettando nel dolore la moglie e i due figli, ma anche la sua società: La Sportiva Ome. Il tuttofare franciacortino si è spento lunedì dopo una polmonite causata dal Covid, con il quale stava combattendo dallo scorso dicembre.

I funerali saranno giovedì a Monticelli Brusati, dove in molti saluteranno il buon Mario, ricordato da chi lo ha conosciuto e ha condiviso con lui l’amore per il calcio come il classico volontario che tutti vorrebbero avere nella propria realtà. Una di quelle persone preziose, che sono ossigeno puro nel mondo dello sport. Sempre disponibile, pronto a impugnare la bandierina per fare il guardalinee o a indossare il grembiule per mettersi dietro ai fornelli e alle griglie in occasione dei tornei. Chiamava “i miei ragazzi” i giocatori della prima squadra. Era un silenzioso, ma non faceva mai mancare il suo sorriso a chi gli stava intorno. Un sorriso che mancherà, e che ora diventerà un riferimento, un modello e un esempio da seguire.

 

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