Nella mattina gavardese si sono giocate le finali per definire le posizioni dal nono al sedicesimo posto della graduatoria del Torneo Internazionale del Garda e Valle Sabbia. Ad aprire la mattinata c’era anche il Brescia, chiamato in campo dalla sfida allo Shakhtar Donetsk. Un incontro chiuso con il succeso ucraino nonostante il dominio abbastanza pronunciato da parte della formazione bresciana.
4-3-3 per entrambi gli schieramenti e voglia di protagonismo da parte degli interpreti. Tutto ciò che i tanti spettatori stipati sugli spalti del main court del centro “Wojtyla” di Gavardo potessero chiedere. Il piano gara delle due formazioni mirava allo stesso obiettivo: prendere in mano il gioco attraverso la partecipazione degli effettivi palla a terra. Tra le due interpretazioni è però quella biancoblù a farsi preferire: per gran parte dei 40 minuti si gioca in una metà campo, quella arancione.
Protagonista assoluto della partita il numero 1 arrivato dall’est, che soprattutto nel primo tempo si erge a scudo della porta dello Shakhtar. Kovalenko in uscita cancella le chance di Scuola e Tinti, oltre che dominare ogni pallone gravitante nella sua area. Nonostante i suoi guantoni, al 17′ passano le rondinelle. Bonomini, migliore dei suoi, guida palla sulla linea di fondo e serve a rimorchio, i compagni colpiscono prima il palo, poi trovano un riflesso eccezionale di Kovalenko, quindi Tinti a porta vuota ribadisce in rete.
La ripresa pare preludio di goleada. Arriveranno i pali in serie di El Hafnawy, Rossi e ancora El Hafnawy (quest’ultimo clamoroso perché a 20 centimetri dalla linea di porta), occasioni a grappolo, ma la palla non vuole entrare. Lo sbilanciamento avanzato del Brescia presta il fianco a qualche ripartenza ucraina e proprio da un paio di queste situazioni che lo Shakhtar costruisce le azioni del ribaltone. Prima è Abramov ad approfittare di un indecisione difensiva per scippare palla e concludere a rete; a tempo praticamente scaduto arriva poi la beffa a firma Blokhin, puntuale al tap-in dopo un palo colpito da un compagno.
Lo Shakhtar, che nel girone aveva subito tre sconfitte su tre, si rifà vincendo entrambe le gare della seconda fase, la prima col Vicenza, la seconda col Brescia. Ai graditi ospiti la tredicesima piazza, ai biancoblù la quattordicesima, intaccata da un pizzico di sfortuna.
POST PARTITA
Una storia già vista in questo weekend: il Brescia preme, somma e fallisce occasioni, colpisce legni, e gli avversari lo puniscono nelle poche chance a loro favore. Il karma troverà il modo di ripagare la squadra di Simone Simoncelli: “È stato un torneo bellissimo, con un’organizzazione perfetta, faccio i miei complimenti agli organizzatori. Spero di tornare e avere un po’ più fortuna, ma accettiamo il risultato del campo, va bene così”.
MVP
Se lo Shakhtar puà festeggiare il tredicesimo posto assoluto nella competizione grande merito appartiene al suo portiere, Ruslan Kovalenko. Il numero 1 è fondamentale soprattutto nel primo tempo, un muro che si erge dinanzi alle rondinelle. Eccezionale la parata su Scuola, fantastico il riflesso in occasione del gol del pareggio: sulla ribattuta ravvicinata di Tinti non può farci davvero nulla. Lascia al Brescia le briciole: pali e traverse. Perché nello specchio prende tutto.
BRESCIA – SHAKHTAR DONETSK 1-2
Pt 17′ Tinti (B); st 6′ Abramov (S), 20′ Blokhin (S)
Brescia (4-3-3): Maccabiani; Paris, Csomos, Mattos, Berardi (1′ st Plodari); Possi (19′ st Beldenti), Taglietti (14′ st Valle), Bonomini (19′ st Bonomelli); Bevilacqua (14′ st Rossi), Tinti (1′ st Pitozzi), Scuola (1′ st El Hafnawy). A disposizione: Pala, Cazzulli. Allenatore: Simoncelli.
Shakhtar Donetsk (4-3-3): Kovalenko; Sydii (14′ st Blokhin), Misura, Karcha, Konovchenko (1′ st Pavlinov); Hotra, Mamunia, Budiak; Usenko (17′ pt Al Dalaim), Abramov, Rotar. A disposizione: Cherchenko, Kyryl Savin, Varvaruk, Smolyak, Koval, Arsen. Allenatore: Artem Savin.
Arbitro: Matteo Caracò di Brescia.