Dal Corriere della sera-Brescia
Sarà l’effetto olimpico (e paralimpico), ma anche nel calcio qualcosa si sta muovendo in provincia. Brescia non è ancora «capitale», come accaduto a Parigi – la Leonessa era in cima al medagliere con tre ori e un argento – in un’edizione indimenticabile, che sarà festeggiata lunedì alle ore 18 in Piazza Loggia, ma la quantità inizia a sopperire alla qualità, che resta precaria sino a quando le rondinelle non torneranno in Serie A. Magari per rimanerci, evitando la retrocessione immediata che ha sempre contraddistinto il club «da quando Baggio non gioca più». Intanto, però, c’è un record. Non secondario, anche se in Italia ci sono tre territori che fanno meglio (nell’ordine: Napoli, Roma e Salerno). Per la prima volta nella sua storia, Brescia avrà otto società a rappresentarla nelle prime quattro serie calcistiche: ora si va dalla A alla D, in passato c’era la C2 (poi cancellata), ma l’ex Interregionale solo sulla carta si può definire un campionato dilettantistico perché la stragrande maggioranza dei calciatori è professionista (i nomi non mentono…) o al massimo semiprofessionista, con gli studi – fondamentali, per i tanti giovani che rischiano di rimanere intrappolati dopo aver esaurito gli anni nei quali il regolamento prevede il loro utilizzo obbligatorio – o le libere professioni ad integrare le entrate che provengono dal calcio. Se la Serie B (sei punti in quattro giornate per la squadra di Maran) e la Serie C (tre punti in due partite per il Lumezzane, uno per la Feralpisalò: entrambe giocano oggi) sono già scattate, per la Serie D il via sarà domani. E la provincia non è mai stata così protagonista: ci saranno 20 derby, un dato sensazionale. Le grandi favorite sono Desenzano e Palazzolo, già vicinissime lo scorso anno al salto tra i «pro»: se i primi vantano una stella del calibro di Alberto Paloschi, i secondi hanno messo a segno due colpi da novanta in attacco con Fabio Ceravolo (105 gol in carriera tra A, B e C) e Danilo Alessandro, che già trascinò il «Lume» alla vittoria del torneo un anno e mezzo fa. Ma c’è anche una fortissima spruzzata vintage, con il ritorno dell’Ospitaletto – nel quale Fabio Corioni fa ancora parte della dirigenza – dopo anni di oblio e quello del Ciliverghe, in cui milita Enock Barwuah (fratello di Mario Balotelli), che nel 2017 ottenne la promozione in C senza potersi gustare il proscenio a causa dei costi folli del ripescaggio. In più c’è il Breno a rappresentare la Valle Camonica, dopo una salvezza raggiunta all’ultimo respiro. Sembrava irripetibile il «sette» calato lo scorso anno (e nel 2018-19), quando la scena se la prese tutta lo storico derby di Serie B. Stavolta la provincia si è superata e il flusso non si fermerà, a prescindere dai destini della stagione. Il calcio resta uno sport imperscrutabile, ma il movimento lo fanno i numeri. Non mentono mai. E stavolta i conti tornano.