Giornata di elezioni a Milano, dove si decide il futuro del Comitato Regionale della Lombardia.
La nostra redazione ha fatto undici domande ai candidati alla presidenza. Ecco le risposte di Valentina Battistini.
1 – Chi è Valentina Battistini?
“Sono una persona che mette passione in tutto ciò che fa, altrimenti non lo fa. Do il massimo per ciò in cui credo, senza risparmiarmi mai. Sono esigente nel lavoro, determinata e affidabile, talvolta un po’ troppo diretta. Ho affrontato la campagna elettorale in questo modo, e farò altrettanto alla guida del Comitato Regionale Lombardo”.
2 – Cosa l’ha spinta a candidarsi?
“Sono entrata in comitato quattro anni fa, imparando a conoscere questo mondo. Da lì è nata la decisione di mettermi in gioco in prima persona, perché ritengo che il calcio non meriti di rimanere in questo stato, in un limbo che gli impedisce di elevarsi e di fare un salto di qualità necessario. La Lombardia del pallone necessita di un restyling strutturale e organizzativo che può farle cambiare marcia su più fronti. Purtroppo le società sono ormai assuefatte a modus operandi obsoleti, inefficaci, non in linea con il potenziale del territorio. Si sono abituate, ma occorre reagire, perché le soluzioni per il miglioramento sono a portata di mano”.
3 – Cos’è per lei il calcio?
“È tutto, mi ha dato tutto, in ogni ambito della vita. È una passione che ho incontrato strada facendo e che è diventata sempre più forte. In casa mia non si tifava una squadra, ad unirci era soprattutto la Nazionale. Mia figlia è calciatrice a Milano, milita nelle allieve regionali. Condividere l’amore per questo sport con lei è qualcosa di fantastico”.
4 – Qual è, oggi, la partita più importante da giocare in ambito politico per il futuro di questo sport in Lombardia?
“Ritengo che la priorità assoluta sia riorganizzare totalmente la struttura operativa del Crl, che può e deve funzionare. Oggi non è così. C’è bisogno di un assetto aziendale, pur restando ancorati ai valori associativi. Le società sportive se ne sono accorte. La disorganizzazione regna sovrana, mancano metodi, processi, funzionalità. Siamo una realtà che vive e affronta le dinamiche del 2024 con una mentalità e un’operatività da primi del Novecento. Purtroppo non ci sono competitor. La loro presenza avrebbe costretto chi ha governato, in questi anni, ad alzare l’asticella e a innovare. Non è stato così. La Lombardia si è seduta”.
5 – Qual è il capitolo del vostro programma elettorale che più le sta a cuore?
“Credo molto nelle nuove tecnologie applicate al calcio e nella proposta di Pierluigi Collina da sperimentare in Eccellenza e Promozione. Il progetto dedicato ai nuovi segretari, poi, può risultare vitale per molte società. Prima di tutto, però, viene la sanatoria relativa alle normative della riforma che rischiano di mettere in gravi difficoltà le società sportive. Bisogna tutelarle e proteggerle”.
6 – Incontrando le società quali problemi primari ha percepito sul territorio regionale?
“C’è l’esigenza e il desiderio di essere ascoltati. Vogliono un Crl con il quale poter comunicare, dialogare, dal quale avere riscontri, assistenza, innovazione, non ostacoli e immobilismo. Con noi avranno tutto questo, oltre a una sede moderna e all’avanguardia che, nel tempo, garantirà benefici enormi. Io sarò in comitato tutti i giorni e la mia squadra lavorerà con questa mentalità”.
7 – Ostacoli: essere donna in un mondo a maggioranza maschile è uno svantaggio? E il chiacchiericcio sul suo passato televisivo?
“All’inizio, devo ammetterlo, ero timorosa, ma i fatti mi hanno dimostrato il contrario. In tutta la campagna elettorale ho sentito nei miei confronti un rispetto enorme. È chiaro che per affermarsi in un contesto di questo tipo serve un carattere forte, che non mi manca. Sono la prima candidata presidente in 120 anni e in caso di elezione scriveremo una storia nuova. Sento una grande responsabilità in questo senso. Sul mio passato sapevo che i nostri rivali ci avrebbero giocato, concedendosi ironie e battute da bar. Ho conosciuto Maria De Filippi, posso assicurarvi che non è una stupida e che c’è un perché dietro al successo dei suoi programmi. Se poi qualcuno non capisce la differenza tra la teatralità del contesto televisivo e mondo reale è un problema suo”.
8 – Perché le società lombarde dovrebbero votarla?
“Perché è l’unica possibilità per aprire le finestre e ossigenare un Crl stantio. Serve aria fresca e nuova”.
9 – Perché invece non dovrebbero votare il suo rivale?
“Perché rappresenta il passato e significherebbe non cambiare nulla, non migliorare. Occupa quelle poltrone da tanto, troppo tempo ed è il simbolo di una continuità che non farebbe bene al calcio lombardo, che necessita un cambio di rotta”.
10 – Un appello agli elettori.
“Chiedo alle società lombarde di avere il coraggio di fare una scelta nel segno del cambiamento, di voltare pagina su tutte le logiche sposate finora. Non se ne pentiranno. Un calcio nuovo è possibile, basta volerlo”.
11 – Un pensiero per Brescia.
“Posso solo ringraziare le società bresciane, che mi hanno accolta benissimo. Per loro ci sarò sempre, sarò a portata di telefono. Molti dirigenti mi hanno confidato di essere ormai abituati ai disservizi. Voglio prenderli per mano e portarli fuori dal guscio”.
Il programma di Valentina Battistini.