Tra gli ospiti dell’evento firmato Aiac “Il Calcio dei Bresciani” c’era anche Antonio Filippini, tra i big di una serata che oltre al gemello Emanuele ha visto transitare sul palco Nicola Pavarini e Cesare Prandelli.
L’ex numero 18 del Brescia ha detto la sua sul momento delle Rondinelle. “Mi dispiace per Maran, che ha allenato pure me. Quando c’è un esonero è sempre un peccato. Detto questo benvenuto a Bisoli, vecchio compagno di squadra. Troverà un ambiente difficile, in crisi di risultati, ma ha l’esperienza giusta per trovare le soluzioni perché conosce benissimo la nostra piazza e il campionato di Serie B. Gli auguro di fare il meglio possibile”.
Filippini inquadra così le problematiche del Brescia. “Visto da fuori ritengo che avrebbe bisogno di innesti, soprattutto a centrocampo. Occorrono giocatori con determinate caratteristiche, è innegabile. Al momento, come spesso accade, ha pagato l’allenatore. Speriamo che la società dia una mano con qualche ritocco nel mercato di gennaio necessario a centrare i play-off”.
L’amarezza del popolo bresciano per questo periodo storico difficile tocca anche le bandiere di un tempo. “Brescia e una città da Serie A. I tifosi meritano quella categoria, anche perché nonostante le difficoltà restano sempre attaccati alla maglia, in casa e in trasferta. Speriamo che possano cambiare le cose”.
Tra i temi toccati durante la serata il nocciolo della questione ha riguardato spesso la cura dei settori giovanili. “Coltivare i vivai in Italia è difficile, vedo poca progettualità – ammette Filippini -. È un problema che, purtroppo, riguarda anche il Brescia. Penso che occorra valorizzare il territorio, collaborare con le società dilettantistiche, sviluppare una rete di osservatori, essere un punto di riferimento. Sicuramente occorre crederci e metterci budget, ma vedo che la tendenza è concentrarsi molto di più sulle prime squadre”.
Intanto nei dilettanti chi vola è quell’Ospitaletto dove ha lasciato un pezzo di cuore. “Sono felicissimo per il primato in D. Dopo la vittoria in Eccellenza si sta confermando anche nella categoria facendo qualcosa di importante. Gli auguro di tornare tra i professionisti, ma oltre agli orange tifo per tutte le bresciane, perché il nostro calcio metta le sue bandierine il più in alto possibile”.
Bruno Forza