Ore calde in casa Brescia e non solo per la sfida che domani opporrà le rondinelle al Sudtirol al Rigamonti (dopo nove gare interne senza vittorie), cruciale snodo per la salvezza. Maran oggi in conferenza ha detto che la squadra deve mettere il paraocchi e giocare, ma in questi giorni si è parlato di tutto fuorché della partita, pur determinante.
Tengono banco le dimissioni del direttore generale Luigi Micheli, che non intende più fare parte del Cda: lo strappo con Cellino è arrivato dopo una discussione, l’ennesima dell’ultimo periodo, in concomitanza con le scadenze Covisoc (rispettate dal Brescia) del 16 febbraio. Per la sua sostituzione si è fatta strada l’ipotesi di un ritorno di Francesco Marroccu, che potrebbe però non essere immediato ma a giugno. Chi sarà, però, il proprietario delle rondinelle a fine campionato? Oggi è tornato in auge il nome del magnate messicano (tredicesimo uomo più ricco al mondo) Carlos Slim Helù, 83 anni, di cui si era parlato già un anno e mezzo fa.
Ma il presidente del Brescia per ora resta Cellino, pur contestato dalla piazza. Dovrà portare lui in salvo la sua società, in difficoltà economica come tante altre della Serie B. Poi a giugno, forse, arriverà il momento della verità. Intanto, martedì, ci sarà un Cda convocato d’urgenza dopo le dimissioni di Micheli.