Dal Corriere della sera-Brescia
Il campionato del Brescia resta in un limbo: pur non vincendo da quattro turni resta il più vicino alla zona play off e il più lontano dai play out, anche se la distanza dal quintultimo posto è ora di sei punti. Certo, tra il Brescia e la Ternana ci sono sei altre squadre, ma bisognerà prestare molta attenzione al calendario, che ora propone – prima dell’ultima sosta per le nazionali, fissata il 23 marzo – Palermo (sabato, in casa) e Parma (tra otto giorni, in trasferta) per poi chiudere al Rigamonti con il Catanzaro (in grande forma). Tre rivali di rango, ma almeno una vittoria qui dovrà arrivare per non vedersi costretti a iniziare la volatona finale (otto gare da disputare tra Pasquetta, il primo aprile, e venerdì 10 maggio) con la paura quando il calendario proporrà solo incontri – a parte una trasferta a Venezia – contro squadre impelagate nelle sabbie mobili. Meglio non affrontare Ternana e Spezia, alla quintultima e alla quartultima giornata, con il terrore di essere poi risucchiati se qualcosa andasse male: bisogna chiudere i conti prima e cercare di qualificarsi ai play off dato che, dal settimo posto in giù, non sta vincendo (quasi) più nessuno. Il termometro della piazza non si alza: l’effetto Maran c’è stato, sugli spalti è già smorzato. Storico, e significativo, il sorpasso degli spettatori nel 2024 al Palaleonessa rispetto al Rigamonti. Una sfida impari, sulla carta, anche per la capienza degli impianti (5200 contro 16 mila, un terzo in meno). Eppure il basket coinvolge di più la città. Poco appeal per le tre gare interne con Sudtirol, Cittadella e Reggiana, concluse con la media di 4782 presenze? Vero, ma Treviso, Pistoia e Reggio Emilia non sono certo metropoli nella palla a spicchi: nonostante questo, in via Caprera ci sono stati 4832 spettatori medi, cinquanta in più rispetto a Mompiano. Diversa è la classifica: primi in Serie A da una parte, noni in Serie B dall’altra. Per fare punti, però, serve un progetto: questa è diversità tra due «sorelle» che paiono non somigliarsi per niente.