Per la Feralpisalò questa è una stagione di prime volte, tanto che “non si scorda mai”, come dice il motto scelto dalla società per avvicinarsi alla prima Serie B della sua storia. Ma c’è anche una Storia con la “S” maiuscola e la sensibilità dei Leoni del Garda ha sempre saputo onorarla, con rispetto. Era successo nel 2022, quando si colse l’occasione della trasferta a Palermo per passare da Capaci (la semifinale di ritorno contro i rosanero fu sorteggiata a fine maggio, pochi giorni dopo il 23, data d’anniversario della strage) e celebrare il momento di memoria con una maglietta verdeblù dedicata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vittime degli attentati di mafia dell’estate 1992. Sta succedendo anche in queste ore, alla vigilia della storica sfida di trentaduesimi di Coppa Italia Frecciarossa contro il Torino (fischio d’inizio stasera allo stadio Olimpico alle 21.15, diretta tv su Italia Uno e in streaming su Mediaset Infinity).
Il presidente Giuseppe Pasini ha guidato la processione di dirigenti e giocatori che sono saliti sul colle di Superga per calpestare i luoghi dove il Grande Torino degli Invincibili si schiantò il 4 maggio del 1949, di ritorno dal Portogallo, da un’amichevole contro il Benfica organizzata per sostenere economicamente il capitano dei lusitani, Francisco Ferreira. Sul memoriale della tragedia è stata posta un’altra maglietta celebrativa, con la scritta Grande Torino recante tra le due parole un 8 rovesciato, simbolo di infinito. Infinito, Invincibili, Storia. Concetti che sconfinano le percezioni sensoriali, ma con i quali ognuno di noi è chiamato al confronto.
Il presidente Pasini lo sa e lo rimarca: “Un gesto dovuto. Credo sia scontato che qualsiasi squadra passi da Torino venga a rendere omaggio al Grande Torino, una squadra gloriosa che vinse tanto e che dava tantissimi giocatori alla Nazionale. La coincidenza della sfida con i granata di stasera era troppo importante per non approfittarne. In campo i valori sono diversi, ma quelli morali sono condivisi. Passione, dedizione, grande attaccamento. Stasera spero e sono certo che i ragazzi daranno tutto per affrontare la sfida a testa alta. Nella tragedia di Superga scomparve anche Mario Rigamonti, un bresciano a cui è dedicato lo stadio della nostra città così come il centro sportivo in cui si allena la nostra Primavera, il settore giovanile agonistico e il team Dcps ‘Senza di me che gioco è?’. Vedere i volti e leggere i nomi di tanti ragazzi che la mia generazione ha letto sui libri è stato toccante. Per noi è normale essere qui. È un peccato che altre squadre non ne approfittino per onorare un luogo storico e di grande trasporto emotivo, non solo per Torino”.