“Con i badili in mano e una scorta di entusiasmo, piantiamo alberi in zone abbandonate e dovunque si possa. Perché lo facciamo? La maggior parte di noi vive in quella che, secondo dati recenti, è la zona più inquinata d’Europa: la Pianura Padana. Le piante producono ossigeno, filtrano l’aria dagli agenti inquinanti e dalle polveri sottili, contribuiscono alla bonifica dei terreni inquinati e aiutano a mitigare l’effetto serra. Rappresentano una soluzione al problema”.
Sul suo sito ufficiale l’associazione Piantumazione Selvaggia si presenta così. Questa realtà green con sede a Poncarale è una delle cinque associazioni che CalcioBresciano.it ha deciso di sostenere in occasione della prima edizione della Coppa Meraviglia, torneo giovanile di calcio a 7 intitolato alla memoria di Checco Forza.
“L’idea è sbocciata 6-7 anni fa – racconta il presidente Marco Gozzetti -, merito di un gruppo di amici che ha iniziato a piantare alberi abusivamente dimostrando la volontà di fare qualcosa di concreto per il bene del pianeta. Io sono subentrato in corsa, quando l’azione di Piantumazione Selvaggia è rientrata nei ranghi della legalità e ha affrontato un nuovo corso, mirato allo sviluppo di un sistema organizzativo più strutturato. Ci piace essere operativi, poche parole e tanti fatti”.
La dimostrazione dell’adesione a questa filosofia si evince dai risultati ottenuti. “Le soddisfazioni più grandi arrivano quando vedi una pianta trasformarsi in un albero ad alto fusto, del quale puoi godere l’ombra, oppure nel constatare che in questi anni abbiamo messo a dimora migliaia di piante”.
Tra gli scopi di Piantumazione Selvaggia c’è anche l’obiettivo di sensibilizzare la collettività. “Vogliamo dimostrare a tutti, soprattutto ai giovani, che esistono modi concreti e costruttivi per cambiare le cose e contribuire alla salvaguardia del pianeta. Imbrattare statue, bloccare strade e aeroporti non è la via da seguire. Mio nonno diceva che fa più rumore un albero che cade che cento che crescono. Io preferisco farne crescere cento in silenzio piuttosto che limitarmi fare caciara. Un appello ai bresciani? Li invito a sostenerci, sia a livello operativo sia attraverso donazioni che possono garantire continuità all’operato dell’associazione”.
Infine un pensiero sulla Coppa Meraviglia, ormai prossima alla sua prima edizione. “Sono di parte, è come chiedere all’oste se il vino è buono. Conosco la famiglia Forza da tempo ed ha un posto importante nel mio cuore. Sono persone splendide con le quali ho condiviso momenti importanti. Checco? Era un falegname, quindi il legame con noi è forte. Personalmente lo ricordo come uno degli uomini più buoni e sensibili che abbia mai conosciuto, sempre disponibile ad aiutarti. Un aneddoto? Rido ancora a pensarci. Una volta con una semplice asse di legno riuscì incredibilmente a caricare la mia pesantissima motocicletta su un furgone. Rimasi allibito. Questo torneo, organizzato nel ricordo di una persona tanto speciale, non può che essere, di nome e di fatto, qualcosa di meraviglioso”.