Vivaio florido, prima squadra trainante, nessun ds ed etica tra società. Fornito e Ramponi raccontano Castelmella

Nella passata stagione la Prima Categoria è sfumata per una questione di centimetri e ha lasciato un pizzico di amaro in bocca. Una faccenda archiviata, perché in casa Castelmella c’è l’abitudine a guardare avanti e ad avere una visione a 360 gradi sull’operato della società. La semina di questi anni è stata importante ed i numeri sono lì a testimoniarlo.

Prima squadra protagonista e settore giovanile in crescita costante, reduce da un 2022 d’oro, contraddistinto da un boom di iscrizioni che ha consentito di indossare la maglia viola a 280 bambini e ragazzi, suddivisi in 13 squadre. Statistiche snocciolate con soddisfazione da Francesco Fornito e Luigi Ramponi, rispettivamente presidente e direttore generale di quella che ritengono una “società anomala, le cui colonne portanti sono il volontariato ed una propensione incredibile in direzione della crescita dei giovani, in cui la prima squadra è il fattore trascinante di tutto il sistema. Tutto questo è possibile grazie alla sinergia con il Comune, che ci garantisce un centro sportivo attrezzato e dotato di ampi spazi, in cui la cura dei dettagli è evidente e dove riusciamo a gestire più squadre su tre campi. Due sono sintetici, uno in erba naturale. La nostra gioia più grande è avere dai 100 ai 120 bambini che ogni giorno si allenano qui divertendosi e seguiti da istruttori qualificati”.

Qualità e quantità, dunque, senza la necessità di legarsi a club professionistici. “In passato siamo stati affiliati all’Atalanta e al Brescia, ma riteniamo che siano operazioni che non garantiscano un reale valore aggiunto. Preferiamo avere contatti con più realtà, senza metterci sul mercato e proseguendo con le nostre idee”.

Come il terzo allenamento tecnico mirato ad innalzare il monte orario degli allenamenti con un occhio di riguardo al “trattamento” del pallone. Il tutto posizionandosi in una fascia di prezzo assolutamente a misura di famiglie. “Dai primi calci ai giovanissimi la quota annuale è di 150 euro. In molti ci dicono che è troppo poco e siamo pazzi, ma per noi è giusto così”.

La filosofia del Castelmella evidenzia delle peculiarità insolite anche in categoria. Mister Andrea Ferraro, infatti, è una sorta di manager all’inglese. “Riteniamo che la figura del direttore sportivo non sia necessaria. Nelle mani di Andrea c’è tutta la responsabilità tecnica. Sa di dover gestire un gruppo di 43 giocatori, juniores compresa, e lo sta facendo con ottimi riscontri. Ciò che abbiamo visto sul campo conta, ma anche vedere ragazzi del vivaio come il 2005 Adami che approdano in prima squadra e giocano molte partite da titolari conta per noi. Ferraro sceglie i giocatori in sede di mercato, mette la sua esperienza nella gestione dello spogliatoio e nella guida dei singoli e del collettivo. Il mister ha le idee chiare, avendo giocato in certe categorie sa dialogare con i calciatori e tirare fuori il massimo da ognuno di loro. È un grande motivatore, è preparato ed ha grande rispetto del gruppo. Vuole vincere e noi vogliamo fare altrettanto. Siamo orgogliosi di lui”.

Nel settore giovanile le richieste ai tecnici sono nitide: “Devono saper trasmettere valori come educazione e rispetto. Qui non facciamo selezione e ci sono più squadre per ciascuna annata, ma senza la logica a-b-c. Adottiamo un colore per contraddistinguere ciascuna formazione. I nostri tesserati arrivano da Castelmella, dai paesi limitrofi e anche da Brescia, ma abbiamo una regola ferrea: quando una famiglia ci porta un ragazzo da un altro paese chiamiamo la società di riferimento e chiediamo se il suo approdo nella nostra realtà possa creare problemi. In tal caso, pur con dispiacere, ci defiliamo. Purtroppo in pochi si comportano così e spesso il rispetto è una chimera anche nei rapporti con i club professionistici, i cui dirigenti vanno direttamente a parlare con i genitori dribblando la società. Non si fa così”.

Tornando alla prima squadra il bilancio è positivo. “Siamo contentissimi di come è andato il campionato scorso, al di là della mancata promozione. I ragazzi si sono comportati da uomini prima ancora che da calciatori e lo staff tecnico ha fatto grandi cose, con 13 ragazzi provenienti dal vivaio. La pandemia, purtroppo, ha presentato il conto anche in termini di infortuni, eppure con il supporto della juniores siamo arrivati in alto. La promozione sarebbe stata un sogno, non è arrivata ma abbiamo accettato il verdetto. Il gruppo è stato comunque meraviglioso”.

Menzione speciale, inevitabilmente, per bomber Contratti. “Hanno fatto tutti benissimo, ma lui è stato l’uomo copertina di una stagione straordinaria impreziosita da una valanga di gol. Merita grandi applausi, ma deve ricordarsi che senza il sostegno della squadra e senza un gioco non ci sarebbe riuscito. Nel calcio funziona così”. 

Un gruppo che funziona, insomma, in una società il cui appeal non risiede nel potenziale dei rimborsi spese: “Non è la nostra politica. Chi viene a Castelmella lo fa perché abbiamo creato le condizioni ideali per fare calcio a livello dilettantistico nel vero senso della parola. Chi ci sceglie sa che troverà un ambiente e una società che non gli faranno mancare nulla, dove il divertimento è una costante e in cui contano anche la pizza post-allenamento o l’aperitivo post-partita tutti insieme. Si possono attirare e coinvolgere i giocatori anche senza il solito e semplice richiamo dei soldi. Altre società a cui ci ispiriamo? Crediamo che la nostra visione sia quella giusta e siamo fortemente convinti di continuare su questa strada in tutto e per tutto”. 

Spostando lo sguardo a medio termine si comprende come la strada sia tracciata. “L’appuntamento con la Prima Categoria è solo rinviato, poi intendiamo programmare nell’arco di un triennio l’assalto alla Promozione. In passato la sfiorammo nello spareggio play-off con il Castegnato. Era il 1998. Vincevamo 1-0 a 7 minuti della fine e fu il punto più alto della nostra storia. Poi perdemmo 2-1. Programmando a medio-lungo termine con le nostre risorse e la nostra pazienza ci arriveremo”.

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