Vitali: "Il segreto del Lumezzane? È una società aperta, che va oltre il campo per incidere sul territorio"

Michelangelo Vitali ha soltanto 35 anni, ma sta bruciando le tappe. Laurea in legge, master in diritto sportivo, otto anni di esperienza da segretario generale a Chievo Verona, Campobasso, Pro Vercelli e Como prima della chiamata del Novara per alzare l’asticella e diventare direttore generale, ruolo che attualmente ricopre nel Lumezzane, del quale è tra i punti di riferimento nell’oscuro e fondamentale lavoro del dietro le quinte.

“Ho iniziato molto presto. Diciamo che la convinzione non mi è mai mancata, anche perché il mio focus professionale è sempre stato questo. Sono stato fortunato a trasformare la mia passione nel mio lavoro”.

Un percorso decennale che ha condotto Vitali in Valgobbia in un momento chiave della storia del Lumezzane, araba fenice del calcio nostrano, precipitato e poi risorto dalla sue stesse ceneri. “Qualche anno fa con Camozzi è stato intrapreso un percorso importante. La società era nei dilettanti, in Eccellenza, ma ha impostato il proprio progetto da subito in maniera corretta. Al mio arrivo mi è stato detto che, al primo anno di C, era necessario strutturarsi e capire la nuova categoria per poi crescere in diverse aree nella consapevolezza che il professionismo richiedesse qualche marcia in più. Si è sempre ragionato nell’ottica di uno sviluppo graduale. Credo che sia il segreto per ambire, un passo alla volta, a traguardi superiori”.

Gettare le fondamenta, inserire figure di spessore, pensare alle strutture e alle relazioni con il territorio. “Il calcio deve andare oltre il campo se lo si vuole vivere con qualità. Ragionare così ti fa partire avvantaggiato rispetto a molti competitor che, di anno in anno, improvvisano. Qui ci sono progettualità e consapevolezza. Ne deriva la tranquillità necessaria per lavorare al meglio”.

In casa rossoblù parlano di ‘sguardo globale’. “Crediamo molto in questa filosofia. Le società di calcio devono avere un ruolo importante nel proprio territorio. Questo sport non può essere solo limitato alla ricerca di risultati e vittorie. Siamo profondamente consapevoli della funzione educativa, sociale e di aggregazione del calcio, che decliniamo soprattutto nell’ambito della cooperazione con scuole ed enti educativi, come dimostra il progetto Noi Ci Teniamo”.

Una realtà, insomma, che non è chiusa in se stessa. “Anche rapporti con le istituzioni sono ottimi. C’è un confronto costante. È così anche con aziende e associazioni lumezzanesi. Il pubblico? Non abbiamo ancora il seguito che ci aspettiamo e siamo convinti di dover fare di più per stimolare la cittadinanza, valorizzare l’identità e trasformare il legame con la piazza in tifo. Servono anche risultati e tanto lavoro sul territorio per creare un connubio intenso e speciale. Ci riusciremo”.

A fare da traino due figure diverse e di grande impatto: il patron Lodovico Camozzi da un lato e il presidente Andrea Caracciolo dalll’altro. “Da entrambi c’è tanto da imparare. Camozzi è un imprenditore con più di 3mila dipendenti, numeri eloquenti. Anche se non è un uomo di calcio riesce sempre a garantirci spunti e visioni preziose, intrise di esperienze di spessore anche in ambito internazionale. Andrea, al contrario, ha sempre vissuto immerso in questo sport, ed è all’inizio del percorso presidenziale. Come me ha voglia di crescere e mettersi alla prova. Migliora di mese in mese, si mette in gioco e sta ottenendo riscontri importanti. Lavorare al loro fianco e con tutte le persone che operano qui è stimolante”.

I riflessi sulla prima squadra sono positivi. Lo dimostrano il clima che si respira allo stadio Tullio Saleri e i risultati ottenuti nell’arco di questa stagione, con un piazzamento play-off ottenuto da neopromossa. “Conoscendo il gruppo sapevo che avremmo fatto bene. Abbiamo una rosa composta da bravi ragazzi, che sanno divertirsi. La coesione è alla base dei successi sportivi. Occorrono prima gli uomini, poi i calciatori. Ho visto società che hanno speso moltissimo per ingaggiare atleti di nome, ma male assortiti tra loro, con personalità contrastanti. Questo gruppo invece è unico, capace di superare momenti difficili. L’abbiamo visto a ottobre, quando abbiamo vissuto un periodo di crisi facendo pochissimi punti. Lì un’altra società, probabilmente, avrebbe fatto scelte diverse. Noi abbiamo optato per la continuità e la fiducia, serrando i ranghi ed uscendone con una serie di risultati utili che ci ha portati molto oltre la salvezza”.

Merito anche di un allenatore che è ormai un condottiero. Le categorie cambiano, ma mister Arnaldo Franzini continua a guidare il Lumezzane in salita, di vetta in vetta. “È una persona splendida, un uomo e professionista di grande livello. Siamo felici di aver superato il periodo buio insieme a lui. Arriva da due campionati vinti ed ora si giocherà i play-off in Lega Pro. Qualcosa di straordinario. La sua forza? Lavora col sorriso”.

La Serie B è un pensiero stupendo, ad oggi forse prematuro, ma il calcio, a volte, può sorprendere. “A medio termine la promozione deve essere un obiettivo per una società come il Lumezzane, che deve essere ambiziosa. Ovviamente bisogna tenere i piedi a terra e fare un passo alla volta. Crediamo di aver già fatto più di quello che era in programma. La Serie B richiede di strutturarsi in un certo modo sotto tanti punti di vista. Se la squadra ci metterà davanti al fatto compiuto festeggeremo e il giorno dopo daremo un’accelerata alla nostra evoluzione, è inevitabile”.

Tra i nodi da sciogliere, in tal caso, ci sarebbe il tema stadio. “Sarebbe molto difficile disputare il campionato cadetto qui. Manca un terzo settore da 1.500 posti. È uno stadio che andrebbe ripensato, perché ha una conformazione di un certo tipo, che non agevola. Se dovesse accadere una promozione nell’immediato andrebbe trovata una soluzione alternativa. Il Rigamonti? Bisognerebbe chiedere a Cellino”.

A proposito di Brescia, Vitali sbircia in casa delle altre regine nostrane. “Le rondinelle stanno facendo benissimo. L’anno scorso ci sono state grandi difficoltà, ma in questa stagione con un budget contenuto approderanno ai play-off. Niente male. Fa piacere, anche perché noi abbiamo Caracciolo che ne è stato una bandiera e che ha sempre a cuore le sorti del Brescia. La Feralpisalò ha dovuto fare i conti con un campionato di livello molto alto, basti pensare alle spese delle prime della classe. Per gli esordienti non è mai semplice, ma se l’è giocata fino alla fine, quindi tanto di cappello. I rapporti sono buonissimi con entrambe. Non ci sono motivi di rivalità, sono contento se le cose vanno bene per loro, ne giova il movimento bresciano”.

Movimento che, unendo le forze, potrebbe avere un unico club con risorse tali da ambire all’Europa. “È vero, probabilmente è un bellissimo sogno, ma che appartiene a un mondo utopico. Io penso che Lumezzane sia un territorio importante, con aziende di caratura mondiale e una proprietà forte, unita al paese. È vero, nel Bresciano ci sono realtà di alto livello e vicine tra loro, ma ognuna ha la sua identità. Difficile pensare ad eventuali fusioni, ritengo sia più consono intraprendere percorsi diversi”.

Valorizzando anche i giovani. “Il vivaio è al centro dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Siamo molto soddisfatti dell’evoluzione del settore giovanile. Il passaggio dai dilettanti al livello nazionale non era semplice. Cristiano Sala sta facendo un ottimo lavoro. Giovani in prima squadra? Di solito serve tempo, ma abbiamo già prospetti interessanti. Qualcuno sta facendo esperienza in D e potrebbe tornare, altri si allenano in prima squadra e potrebbero essere aggregati nel ritiro estivo”.

Nel frattempo l’evoluzione del Lumezzane passa anche da una fitta rete di collaborazioni con le società dilettantistiche. “Abbiamo rapporti solidi con tante società. Si tratta di un proficuo scambio di idee, vedute, opinioni e di ricerca talenti. Ci piacerebbe creare vere e proprie affiliazioni, formalizzando questi rapporti. Ci lavoreremo in futuro. Quello bresciano è un territorio che offre davvero tanto”.

Un bacino dal quale potrebbero emergere nuove società professionistiche, sulle orme del Lumezzane. “Vedo nell’Ospitaletto dei punti di contatto con noi. Anche il Desenzano nel prossimo futuro potrà dire la sua. Tifiamo per loro”.

Guardando al proprio avvenire, invece, Vitali non nasconde il sogno di una vita, ispirandosi a Beppe Marotta. “L’ho conosciuto, è un autentico fuoriclasse. Il mio desiderio, un domani, sarebbe fare il direttore generale in Serie A, magari all’Inter, la squadra della mia città, che ho tifato fin da bambino. Una passione trasmessa da mio papà, che purtroppo non c’è più, ma che da lassù spero possa un giorno vedermi in neroazzurro”.

Bruno Forza

VIAGGIO IN PROVINCIA
Tappa precedente <<< Rigamonti
Prossima tappa >>> Cortefranca

condividi
Ultime notizie
 
 
CBS Big Match, Serie D (Finale PlayOff): Desenzano-Varesina 1-0
Maggio 19,2024
 
 
Avanti con i playoff regionali, tutti i risultati e i marcatori in tempo reale
Maggio 19,2024
 
 
Tornei regionali: i risultati della post season
Maggio 19,2024
 
 
Massimo Lisiari: “Costanza, dedizione e duttilità i segreti del nostro successo“
Maggio 19,2024
 
 
Brescia, che beffa: Donnarumma all'ultimo respiro sveglia le rondinelle dal sogno
Maggio 19,2024
 
 
Poker esterno del Cellatica nella prima sfida dei play off regionali
Maggio 18,2024
 
 
La Domenica Sportiva, divertimento per tutti. Premi a capoliste, capocannonieri ed... esperti di calcio
Maggio 18,2024
 
 
Fabio Raineri è il nuovo allenatore del Darfo Boario, Andrea Pederzani sceglie l’Uso United
Maggio 18,2024
 
 
Pallone d'oro, argento e bronzo Bresciaoggi: ecco i 12 finalisti, premiazione il 6 giugno
Maggio 18,2024
 
 
Torneo di Ponte San Marco, si parte mercoledì 29 maggio: gironi e calendario, 16 squadre al via
Maggio 18,2024
 
 
Esclusiva CBS - Caldiero, Filiciotto: "Stagione incredibile, dedica speciale a papà e nonna"
Maggio 17,2024
 
 
La Domenica Sportiva, il 19 maggio in piazzale Arnaldo la festa di fine stagione del Calcio Bresciano
Maggio 17,2024
 
 
Lo sfogo di Pasini: "A Salò poco considerati, ci guardiamo altrove. Ma in C restiamo al Turina"
Maggio 17,2024
 
 
Multe pesanti in Serie D, spogliatoi danneggiati durante le finali provinciali Juniores
Maggio 16,2024
 
 
Al centro Rigamonti tornano i tornei dedicati a Angelo Scotti e Enzo Gaggiotti
Maggio 16,2024
 
 
Prosegue il valzer delle panchine. Mister Pederzani saluta la Bettinzoli dopo ben 9 anni
Maggio 16,2024